Restauro della Torretta di Briatico, pubblicato il bando di gara
Gli interventi mirano a garantire stabilità alla storica struttura. Il Segretariato regionale del Ministero della cultura per la Calabria: «Il luogo continuerà ad essere memoria di un tempo passato e museo di se stesso»
Pubblicato il bando di gara per l’aggiudicazione dei lavori di restauro della Rocchetta di Briatico. Lo rende noto in un post sui social il Segretariato regionale del Ministero della cultura per la Calabria. A seguito di una conversazione con il sopracitato ente, la Centrale unica di committenza Invitalia ha pubblicato l’atto con scadenza 13 settembre 2021. Una notizia attesa per la città del mare che da anni attende interventi per il suo storico e apprezzato sito. [Continua in basso]
La storia della Rocchetta
«Briatico – si legge nella nota del Segretariato – è un borgo nella provincia di Vibo Valentia sulla costa del Tirreno meridionale denominata “Costa degli dei” e si affaccia sul golfo di Sant’Eufemia. Del centro si hanno notizie già dall’alto Medioevo. È probabilmente di epoca normanno-sveva il castello di cui si conservano imponenti ruderi oggi visibili e visitabili. Durante il XVI sec. la Calabria è governata dagli spagnoli che la proteggevano dalle innumerevoli incursioni dei saraceni. Furono costretti ad erigere fortezze lungo i litorali, ovvero su scogli o anche su isolette, per ripararsi dagli attacchi».
Procedendo nel racconto della sua storia, la «“Torre della Rocchetta” di Briatico, costruita in origine dai greci, ricostruita dai romani e poi modificata in età medioevale, era ancora in costruzione agli inizi del XVII sec. Era adibita anche a difesa delle industrie del territorio: le fabbriche di zucchero di cannamele, del vetro e del sapone, nonché i Mulini Feudali per la macinazione del grano e di altri cereali». [Continua in basso]
La testimonianza nel Codice Romano Carratelli
Non mancano le testimonianze scritte: «La Rocchetta di Briatico è menzionata anche nel “Codice Romano Carratelli”, manoscritto risalente alla fine del 1500, composto da 99 pagine con disegni acquarellati e descrizioni che raffigurano le fortezze calabresi del tempo. Ad oggi, in seguito ai vari terremoti verificatisi nel tempo e all’esposizione alle intemperie, la Torre conserva un primo vano di accesso alla torretta, dove precedentemente vi si trovava una scalinata che portava al piano superiore, ma attualmente vi è solo un accenno di pochi scalini, un secondo vano, il più grande, al quale si accede tramite un piccolo arco ed infine un vano al piano superiore che conserva ancora parte della volta con l’originario intonaco».
Il restauro della torre
In particolare, tiene a precisare il Segretariato regionale «il progetto di restauro è stata curato dalla Soprintendenza Abap per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia». Il restauro conservativo insieme all’adeguamento estetico finalizzato alla conservazione del bene per conservarne la memoria, non prevede una nuova destinazione d’uso, «ma il luogo continuerà ad essere memoria di un tempo passato e museo di sé stesso». Pertanto «sono previsti interventi di consolidamento e interventi da effettuare nelle varie fasi del restauro del monumento che garantiranno il miglioramento sismico dei muri attraverso l’utilizzo di nuove tecnologie oramai sperimentate e utilizzate nel restauro di edifici storici da diversi anni».