giovedì,Aprile 25 2024

Commercio Vibo, la Cnl-Ascom al Comune: chiarire sui fondi FinCalabra e programma natalizio

La sezione provinciale della Confederazione del lavoro a inizio settembre ha scritto ai vertici dell’amministrazione ma nessuno ha risposto. Mentre dalla Regione potrebbero arrivare per il settore altre risorse finanziarie

Commercio Vibo, la Cnl-Ascom al Comune: chiarire sui fondi FinCalabra e programma natalizio
Corso Vittorio Emanuele III a Vibo Valentia

L’estate appena terminata e la nomina di Vibo Capitale italiana del libro 2021 non hanno rivitalizzato corso Vittorio Emanuele III, salotto commerciale di Vibo Valentia, così come invece si sperava dagli addetti ai lavori. Ancora tante sono le vetrine vuote e le serrande abbassate, mentre i titolari delle attività aperte stringono i denti e vanno avanti a fatica. Ma la crisi del settore diventa giorno dopo giorno sempre più profonda e, con il passare del tempo, si allarga anche in altre zone del capoluogo: a cominciare da corso Umberto I, altra importante via commerciale della città. Insomma, ancora una volta, si registra una mancata ripresa del settore commercio, poche vendite e incassi bassi per i negozianti. E la preoccupazione sale, insieme alla paura di non riuscire a proseguire nel proprio lavoro. [Continua in basso]

La lettera al Comune

Il sindaco Maria Limardo

Una situazione che continua a non sfuggire a Michele Catania, presidente provinciale della Cnl-Ascom, Confederazione nazionale del lavoro (peraltro candidato alle scorse comunali, del maggio 2019, a sostegno proprio del sindaco Maria Limardo con la lista “Con Vibo per Vibo”), il quale  – da quanto è stato possibile apprendere – a inizio settembre ha inviato una lettera ai vertici dell’amministrazione comunale di Palazzo Luigi Razza per chiedere un incontro urgente, ma al momento non ha avuto alcuna risposta. Destinatari della sua missiva sono stati il sindaco Maria Limardo e gli assessori Daniela Rotino (Cultura), Domenico Francica (Attività produttive). Per conoscenza la lettera è stata inviata anche a Michele Falduto (Sport, turismo e spettacolo). Alla base della richiesta di incontro la necessità aprire al più presto un tavolo di discussione e di confronto al fine di essere coinvolti nelle scelte e nelle iniziative che l’amministrazione del capoluogo intenderà adottare nel tentativo – si spera – di provare a rilanciare ancora il settore grazie alle risorse finanziarie disponibili, alla nomina di Vibo Capitale italiana del libero 2021, e in vista del Natale che tradizionalmente è il momento di maggiori vendite dell’anno, ma che per il commercio inizia certamente prima del periodo strettamente legato alle festività.

Di cosa discutere

Sul tavolo, dunque, dovranno essere messi l’utilizzo dei fondi (50mila euro) già a disposizione – tramite bando – del Comune di Vibo Valentia e concessi da FinCalabra proprio sostenere la ripresa delle attività produttive locali. In passato, infatti, la Cnl Vibonese e altre associazioni di categoria avrebbero già contestato nel merito l’utilizzo delle risorse inserite nel bando, in quanto, a parere dei rappresentati di categoria, aiutare la ripresa del commercio vuol dire essenzialmente mettere in piedi un progetto a medio, lungo termine e non iniziative singole. E questo, al momento, non sarebbe stato fatto. Ma non solo: la missiva, inoltre, è stata fatta recapitare a Palazzo Razza per richiedere all’amministrazione anche la definizione del programma natalizio. Le associazioni di categoria, unitamente ai commercianti, hanno necessità di conoscere per tempo il calendario di ciò che si intende realizzare per le festività natalizie. Insomma, ciò che si vorrebbe è un programma di eventi già condiviso prima di entrare nel pieno delle festività. Infine, dalla sede provinciale della Cnl-Ascom avrebbero informazioni circa la predisposizione da parte dalla Regione Calabria, nella persona dell’assessore al Lavoro, sviluppo economico e turismo Fausto Orsomarso, di una somma pari a 300mila euro a favore proprio del Comune di Vibo Valentia, settore attività produttive. Da qui la necessità di comprendere quale uso, eventualmente, si farà di detti fondi.  

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