giovedì,Aprile 18 2024

Provincia: continuano i malumori ma la vertenza va in vacanza

Lo sfogo di un dipendente che critica pesantemente il presidente Andrea Niglia ed elogia l'impegno del sindaco Elio Costa per come ha gestito la vertenza degli operatori ecologici

Provincia: continuano i malumori ma la vertenza va in vacanza

Ad un punto morto la vicenda dei lavoratori della Provincia. Dopo Ferragosto scatterà la quarta mensilità arretrata, molti di loro entrati in ferie proprio i questi giorni. Se ne discuterà, dunque, dopo il 15 agosto, al rientro negli uffici. Dopo la proposta di emendamento al decreto enti locali, votata favorevolmente, ora ci vorrà un po’ di tempo affinché si possano vedere gli effetti sul personale. Ma al di là di emendamenti vari, resta basso l’umore degli impiegati. Due stipendi pagati in fretta e furia non sono bastati, ovviamente, mentre di sponda esiste un problema reale con i servizi al cittadino da parte dell’ente. Abbiamo raggiunto uno dei lavoratori, che ha voluto fare un paragone con una vicenda che ha scosso la gestione dei rifiuti in città e nelle frazioni.

«Gli operatori ecologici avevano uno stipendio arretrato. La banca aveva negato l’anticipazione di cassa, poi sventata dall’intervento del sindaco Elio Costa che ha fatto presente che ci sarebbero potuti essere problemi di ordine pubblico piuttosto seri. Da noi invece continua la fase di piattume istituzionale e politico», ha detto il dipendente.

Da una parte il suo encomio al primo cittadino, che ha gestito la situazione con determinazione e riuscendo a evitare la crisi della raccolta della spazzatura. Dall’altra una critica al presidente della Provincia di Vibo Valentia, Andrea Niglia, più volte additato come “inconsistente e inconcludente”, soprattutto negli ultimi mesi della vertenza.

«Eppure aveva detto di stare al nostro fianco, durante una delle ultime assemblee. A parte qualche contatto con Roma, si è visto davvero poco. Anzi, per nulla. – ha aggiunto – Costa ha preso una posizione chiara, netta, spendendosi in prima persona per i lavoratori ma soprattutto per i cittadini. Gli sono bastati due giorni per poter sbloccare la situazione, al contrario di Niglia che in mesi e mesi non ci è riuscito. E chissà se ci ha davvero provato».

Uno sfogo, quello del lavoratore, piuttosto chiaro. Un messaggio per poter dire che ancora, nel palazzone di Contrada Bitonto, di inversione di rotta non si può proprio parlare.

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