venerdì,Aprile 19 2024

Coronavirus, il grido delle Pmi: «Servono misure straordinarie»

L’imprenditore vibonese Vincenzo Mirabello si appella al nuovo esecutivo regionale affinché si faccia portavoce presso il Governo delle difficoltà delle aziende

Coronavirus, il grido delle Pmi: «Servono misure straordinarie»
L’imprenditore Vincenzo Mirabello

«Le piccole e medie imprese, anche calabresi, motore del mondo produttivo, stanno subendo un danno enorme dall’emergenza dettata dal Coronavirus. Gli ordini stanno diminuendo a dismisura così come estremamente gravoso risulta l’interscambio con il resto d’Italia e con l’estero preludio di un netto calo del fatturato delle aziende con tutto il nocumento che ne deriva non solo in termini economici ma anche in termini occupazionali. È necessario che il nuovo esecutivo regionale della Calabria esponga al Governo nazionale l’estremo disagio che le piccole e medie imprese stanno subendo anche in Calabria e reclami con forza l’adozione di provvedimenti straordinari in favore del mondo produttivo calabrese. Misure, quali l’accesso al mutuo e prestiti a tasso zero per le imprese nonché la creazione di un fondo di salvaguardia, sarebbero di estrema importanza in un momento così delicato». A riferirlo in una nota è Vincenzo Mirabello, imprenditore vibonese nel ramo dell’ingrosso alimentare.

«Una disamina particolare – spiega nel suo intervento – merita l’analisi della situazione turistica. Il turismo calabrese sta subendo un danno gravissimo, ogni giorno si contano decine di disdette rispetto a prenotazioni già avvenute. Il danno viene prodotto a catene alberghiere, villaggi turistici, B&b. L’economia calabrese, specie negli ultimi anni, ha avuto un notevole introito nel turismo; la Calabria è meta turistica non solo nazionale ma conta su un turismo anche estero. L’indotto turistico ha generato sollievo in un territorio sofferente come il nostro e, pertanto, occorrono misure eccezionali di sostegno al comparto turistico o l’intero settore e l’economia che ne deriva sarà destinato a soccombere».

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