martedì,Aprile 16 2024

Coronavirus, anche da Vibo le valvole per respiratori stampate in 3D

Un imprenditore e Cad designer di Pizzo raccoglie l’invito dell’associazione Valentia e produce gli elementi che permettono di trasformare una maschera da sub in un dispositivo d’emergenza

Coronavirus, anche da Vibo le valvole per respiratori stampate in 3D

«Da alcuni giorni, rimbombano notizie inerenti l’assenza di valvole per i respiratori della terapia intensiva in tutta Italia. E proprio questa mattina, in seguito ad un colloquio telefonico con un giovane maker, proprietario di una stampante 3D, che ha deciso di aderire, in un modo diverso, alla raccolta fondi lanciata dall’associazione Valentia, in collaborazione con Welcome to Favelas e Calabria Food, è stata concordata la produzione di Valvole Venturi e Charlotte, da donare alla struttura ospedaliera di Vibo Valentia. Visti i tempi troppo lunghi per le consuete procedure d’acquisto: i fornitori sembrano aver già tutti alzato bandiera bianca. Non resta che procedere con i metodi più informali, passaparola in primis».

Anche nel Vibonese ci si attrezza per andare incontro alle necessità che l’emergenza sanitaria in corso reclama su più fronti, a cominciare da quelle relative alla carenza di strumentazione. Così, l’associazione Valentia, già protagonista insieme ad altre realtà, di una proficua raccolta fondi a favore dello Jazzolino, si attiva anche su questo particolare aspetto.

Il merito in questo caso, si spiega, è di Pasquale Airoldi , imprenditore ittico di Pizzo, operante a Vibo Valentia, «nonché Cad designer con tutte le relative qualifiche, quindi qualificato per poter effettuare tali progettazioni, e soprattutto proprietario di una stampante 3D, la stessa che sarà capace di fabbricare in poco tempo valvole Venturi e Charlotte, contribuendo così a salvare diverse vite umane già provate dalla lotta contro il coronavirus».

L’associazione lancia inoltre un appello a «chiunque abbia maschere Decathlon da snorkeling» affinché «le doni per riconvertirle in respiratori d’emergenza, così da aiutare quante più persone possibili, praticamente a costo 0».

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