giovedì,Aprile 25 2024

“Fase 2” a Vibo, il sindaco Limardo: «Prematuro ipotizzare una data»

Incontro in videoconferenza con le parti sociali. Emersa la necessità di un «supporto organico alle imprese che superi le mere compensazioni»

“Fase 2” a Vibo, il sindaco Limardo: «Prematuro ipotizzare una data»
L'incontro in videoconferenza

Si è svolto questa mattina, in videoconferenza, l’incontro tra il Comune di Vibo, rappresentato dal sindaco Maria Limardo e da alcuni assessori e dirigenti, e le organizzazioni sociali territoriali con all’ordine del giorno le iniziative e le procedure per l’avvio della cosiddetta “Fase 2” dell’emergenza coronavirus.  

Il sindaco, si apprende da una nota, ha spiegato che «proprio in questa fase serve ancora molta prudenza, pianificazione e pazienza da parte di tutti per non vanificare i risultati ottenuti finora». Alla riunione hanno partecipato i rappresentanti sindacali e datoriali Barbalaco (Uil); Ramondino (Fenimprese); Scalese (Cgil); Pititto (Uil); Milano (Unione consumatori); Petracca (Confcommercio); Catania (Ascom); Pungitore (Confindustria); Porcelli (Coldiretti); Calvetta (Camera di Commercio); Caruso (Consumatori).

«In merito all’inizio della “Fase 2” a Vibo Valentia, ipotizzare una data certa – ha spiegato il sindaco – risulta ad oggi prematuro, ma è necessario cominciare a predisporre tutte le misure per la riapertura». Nel corso dell’incontro è emersa «la necessità di un supporto organico alle imprese e che superi le mere compensazioni oggi in atto; arginare possibili infiltrazioni della criminalità organizzata in questo grave periodo di crisi; superare la marginalità politica in cui si trova questo territorio».

A conclusione dell’incontro si è convenuto sulla necessità di «avanzare alla Regione Calabria richieste per programmare una possibile ripartenza: innanzitutto, un maggior coordinamento tra Comuni e Regione sulle politiche socio-sanitarie e una pianificazione chiara nei numeri e nel tempo di tamponi e test sierologici; poi, regole certe per la disponibilità di mascherine e dispositivi di protezione individuale; modalità di utilizzo del trasporto pubblico locale; e infine, sostegni alle famiglie con figli in età scolare per consentire il rientro al lavoro dei genitori. Solo in questo modo potrà pensarsi ad una ripartenza in sicurezza, altrimenti si rischia di vanificare tutti i sacrifici fatti finora».

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