giovedì,Aprile 25 2024

Zone turistiche abbandonate, l’imprenditore Loiacono “bacchetta” la Provincia di Vibo

Il presidente del Cogetur stanco per la rete stradale fatiscente da Pizzo a Capo Vaticano e per la troppa spazzatura. «Controproducente portare turisti in una situazione di così grave degrado»

Zone turistiche abbandonate, l’imprenditore Loiacono “bacchetta” la Provincia di Vibo
Parghelia
Antonio Loiacono

La grave crisi che sta interessando il settore turistico a causa del Covid si sta manifestando con una forte contrazione della stagione, ridotta di fatto a poco più di due mesi. È una difficile situazione a cui le imprese stanno cercando di fare fronte non ricevendo il necessario sostegno dagli enti territoriali di prossimità”. E’ quanto dichiara l’imprenditore di Capo Vaticano, e presidente del Cogetur, Antonio Loiacono. Come ogni anno, e quest’anno ancor di più, abbiamo cercato di spronare la Provincia di Vibo Valentia richiedendo ancora una volta le necessarie attenzioni sul tema della pulizia, della manutenzione e della messa in sicurezza della rete stradale litoranea Pizzo-Tropea-Spilinga. [Continua]

Il tratto più importante del turismo calabrese – Tropea e Capo Vaticano – versa in condizioni da “terzo mondo” e potrebbe tranquillamente definirsi la Beirut degli anni peggiori. Parliamo di una località dove la natura ci ha regalato luoghi con paesaggi invidiabili, diventate punto di riferimento per le vacanze di cittadini provenienti da ogni parte d’Europa ed oltre. La prima Pec inviata risale al 10 maggio 2020, la seconda a fine mese. A queste non è seguita alcuna risposta. Nella nostra zona sono operative oltre il 60% delle strutture alberghiere, il restante apriranno a breve e siamo già sommersi dalla spazzatura.

Altro punto dolente per questo settore è il RSU. Il tema dei rifiuti è veramente disastroso: manca la certezza di una discarica di riferimento, siamo sempre a pietire il conferimento. E’ da oltre vent’anni che la Provincia di Vibo deve provvedere per la realizzazione di una piattaforma propria ma, come sempre, restiamo ghettizzati in fondo alla lista di attesa. Vorrei fare un appello a tutti gli albergatori del settore turistico, me compreso: differenziare! Risultiamo con delle percentuali al di sotto del 40%. È controproducente continuare ad operare, a portare turisti e vendere il territorio in una situazione di così grave degrado. Siamo sbigottiti e attoniti dall’assoluta non curanza da parte di una Provincia incapace di programmare e di garantire i servizi minimi e ancorché di ascoltare le nostre sollecitazioni. Riteniamo questo stato di cose grave ed inaccettabile”.

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