Vibo, la Festa della Repubblica si chiude con il concerto nell’ex Collegio dei Gesuiti. Il prefetto Colosimo: «Bisogna custodire il fuoco, non venerare le ceneri»
Nel corso della suggestiva e partecipata conclusione delle celebrazioni per il 2 giugno sono state anche conferite quattro onorificenze al Merito: i nomi
Non è mai una data come le altre quella del 2 giugno, dal momento che ricorda lo spartiacque tra la fine della monarchia e la nascita della Repubblica. Una data che apre all’inizio di una nuova era e per questo puntualmente ricordata. A Vibo Valentia, come ormai di consuetudine, tale giorno si celebra con il concerto che, oltre ai cittadini, riunisce anche i più importanti rappresentanti del territorio provinciale: dalla politica alle Forze dell’Ordine, passando per le autorità religiose e le organizzazioni attive sul territorio.
Il concerto del 2 giugno
Lo storico e suggestivo chiostro dell’ex Collegio dei Gesuiti, è stato teatro del Concerto che celebra il 79esimo anniversario della nascita della Repubblica. Alle ore 18, nell’affascinante spiazzale, l’orchestra del Conservatorio “Fausto Torrefranca” ha allietato i presenti con un’ora di elegante musica, aprendo e chiudendo con l’inno nazionale. Protagonista nella maestosa struttura è stata l’Orchestra di Fiati dell’istituto musicale vibonese, composta da trentacinque giovani studenti, guidati dalla bacchetta esperta del maestro Ferruccio Messinese.
Un repertorio di alto rilievo e spessore e che ha visto esibizioni come: Suite in Mi bemolle maggiore op. 28 n. 1 di Gustav Holst, Systematic Suite di Daniele Carnevali ma anche una melodia vivace come quella di Kees Schoonenbeek con Pleasure for band, senza dimenticare le sinfonie del musicista argentino Astor Piazzolla.
Quattro onorificenze
Per l’occasione sono state consegnate anche quattro onorificenze al Merito della Repubblica Italiana da parte del Prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, che ha consegnato i riconoscimenti alla direttrice del Polo Museale di Soriano Calabro Mariangela Preta, all’ingegnere in servizio alla Prefettura di Vibo Valentia Domenico Augurusa, al dirigente della Polizia Penitenziaria Salvatore Conti e al maresciallo dei Carabinieri Campisi.
Le parole del Prefetto Colosimo
Appena prima dell’inizio del concerto, però, intriso di significato è stato il discorso introduttivo del Prefetto di Vibo Valentia, Anna Aurora Colosimo, che ha rimarcato l’importanza di questo giorno: «Non posso che ringraziare tutti quanti all’interno di questa splendida cornice a partire dalle autorità civili, militari e religiose presenti. Dai vertici della Capitaneria di Porto a Sua Eccellenza il Vescovo Mons. Attilio Nostro, passando per i tanti sindaci. I ringraziamenti vanno anche al Comune e al sindaco Enzo Romeo, senza dimenticare le associazioni territoriali come la Protezione Civile Augustus e il Conservatorio stesso».
E poi: «Questa del 2 giugno la reputo la festa più bella perché rappresenta uno spartiacque importante per l’Italia, soprattutto per due motivi. Innanzitutto l’era di una fase buia e di una Nazione messa in ginocchio dalla Guerra ma, nonostante ciò, la scelta del superamento di una forma di Stato che non riconosceva più la Monarchia. In quell’importante Referendum, infatti, gli italiani votarono e fecero la scelta che celebriamo con una percentuale che oggi ci farebbe invidia: l’89% della popolazione italiana scelse la Repubblica. Il 2 giugno del 1946, inoltre, il suffragio universale porta per la prima volta le donne a votare e in Parlamento. Nell’elezione per l’Assemblea costituente, su un totale di 556 deputati, vengono elette 21 donne: una vittoria totale per un cambiamento anche di pensiero. Davanti alla legge noi siamo tutti uguali e non esiste potere. Oggi siamo qui per celebrare anche la tradizione, ma bisogna intenderla in un modo specifico: tradizione è custodire il fuoco, non venerare le ceneri».