A Tropea la Festa liturgica del Beato Francesco Mottola che culminerà il 30 giugno. Ecco il programma stilato dalla Diocesi
Il 29 giugno alle ore 16 nella Casa della Carità si terrà l'edizione 2025 del Premio a lui dedicato. Agli eventi prederanno parte numerose comunità del Vibonese e del Reggino
La Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea sta vivendo con intensa devozione la Festa liturgica del Beato Francesco Mottola, figura sacerdotale carismatica, originario di Tropea e beatificato nel 2021, fortemente venerata e fonte di ispirazione per l’intera comunità. Da ieri e fino al 29 giugno, il ricco programma di preparazione e celebrazioni stilato per l’occasione culminerà il 30 giugno con la solennità del Beato. L’evento, organizzato dalla parrocchia Maria SS. di Romania – Oblati del Sacro Cuore di Tropea, è un momento di profonda riflessione spirituale e di rinnovamento della fede, come sottolineato anche dalla citazione di Papa Francesco presente sul manifesto dell’iniziativa in corso: “Signore convertimi finalmente al tuo amore. Bisogna andare ad ogni costo alla sorgente della luce, dove si trova l’essenza e la natura delle cose… Bisogna che l’uomo si faccia pregare per ogni male. Cristo è attraverso la Sua pupilla veda tutte le cose”.
Il programma prevede il Novenario al Beato, iniziato ieri e fino al 29 giugno. Ogni giorno in Cattedrale, alle ore 17.45, si terrà la recita del santo rosario, seguita alle 18.15 dalla preghiera al Beato e alle 18.30 dalla celebrazione eucaristica. Diverse le presenze significative che animeranno le celebrazioni quotidiane:
- 22 giugno: santa messa celebrata dal parroco don Antonio Mazzeo, seguita da una processione cittadina del Cospus Domini;
- 23 giugno: santa messa celebrata da don Cosma Raso con la comunità di Limbadi;
- 24 giugno: santa messa celebrata dai novelli sacerdoti don Raffaele Ferrazzo, don Ivan Serra e don Emanuele Nardo;
- 25 giugno: santa messa celebrata da don Pino Sergio con la comunità di Soriano;
- 26 giugno: santa messa celebrata da don Giuseppe Gagliano con la comunità di S. Maria La Nova in Vibo Valentia;
- 27 giugno: santa messa celebrata da don Francesco Sicari con la comunità di Ricadi;
- 28 giugno: santa messa celebrata da don Felice Palamara con la comunità di Caria e Drapia.
Il culmine del Novenario sarà il 29 giugno, solennità dei SS. Pietro e Paolo e Pio Transito del Beato. In questa giornata, alle ore 16 nella Casa della Carità di Tropea, si terrà il conferimento del Premio “Don Mottola 2025”. Alle ore 18.30 la santa messa sarà celebrata da don Bruno Verduci con la comunità di Maria SS. della Neve di San Giovanni Sambatello (RC). Infine, Lunedì 30 Giugno sarà il giorno della Festa del Beato Francesco Mottola. La giornata inizierà alle ore 18.15 con il Raduno dei fedeli nella Casa del Beato in largo Migliarese. Alle ore 18.30 avrà luogo il pellegrinaggio giubilare verso la Cattedrale di Tropea e a seguire la solenne concelebrazione eucaristica, presieduta dal vescovo Attilio Nostro, animata dal Coro polifonico “Maria SS Lauretana” di Ricadi.
Francesco Mottola, un sacerdote moderno e vicino ai poveri
Nato il 3 gennaio 1901 a Tropea (dove morì il 29 giugno 1969), don Francesco Mottola è stato un sacerdote la cui vita fu segnata da una profonda vocazione spirituale e da un instancabile impegno verso i più deboli. Visse profondamente radicato nella sua terra, ma con lo sguardo rivolto al cielo. Sin dalla giovane età mostrò una sensibilità speciale verso i poveri, gli emarginati, gli ultimi. Entrato in seminario a soli 10 anni, Francesco Mottola visse un’infanzia segnata da lutti familiari che temprarono la sua sensibilità verso il dolore umano. Ordinato sacerdote nel 1924, si distinse per la sua intensa attività pastorale, culturale e sociale. Fondò la “Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore”, un Istituto che univa contemplazione e azione caritativa, e istituì le “Case della Carità”, luoghi di accoglienza per disabili e persone emarginate. Nel 1942 fu colpito da una paralisi che lo rese quasi muto, ma non fermò la sua opera benefica nel mondo: continuò a scrivere, pregare e guidare spiritualmente la sua comunità.
La sua beatificazione è avvenuta il 10 ottobre 2021, riconoscendo la sua vita come esempio di santità vissuta nel quotidiano. La sua linfa vitale erano i giovani, ai quali dedicò ogni suo sforzo anche con gli adulti, specie sul binario del senso civico, per non far allontanare il concetto di servizio della politica al popolo e alle generazioni future, per lui germogli di speranza da coltivare quotidianamente. Una semina la sua, molto cara ai giovani tropeani di oggi che si avvicinano (anche con le scuole) alla sua storia e che, conoscendolo, riscoprono una figura devota a Dio e dedita al prossimo in maniera fattiva. Un padre spirituale, una guida, un amico, un esempio da seguire che aveva amore sconfinato per la sua terra e i suoi abitanti.