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Il Comune di Ricadi e il manufatto da rimuovere del padre dell’assessore

Il sindaco Giulia Russo firma un’ordinanza, i proprietari non eseguono la bonifica e la Guardia costiera sequestra tutto informando la Procura. Il “caso” Pantano e il silenzio della politica

Il Comune di Ricadi e il manufatto da rimuovere del padre dell’assessore

Potrebbe creare più di qualche imbarazzo e problema politico a Ricadi la vicenda relativa all’ordinanza di rimozione e smaltimento della copertura in eternit di alcuni manufatti, firmata il 22 luglio scorso dal sindaco Giulia Russo e rimasta ineseguita da parte di sei comproprietari. La Capitaneria di Porto e la Guardia costiera nel dicembre scorso hanno infatti proceduto al sequestro preventivo dei manufatti – siti in località Grotticelle – per inottemperanza all’ordinanza di rimozione del sindaco n. 48 del 2019 segnalando il tutto alla Procura di Vibo Valentia. Fra i manufatti finiti nel “mirino” della Guardia costiera e dell’ordinanza sindacale uno appartiene a Nicola Pantano (cl.‘32), padre di Eleonora Pantano, attuale assessore del Comune di Ricadi, eletta consigliere comunale con la lista “Ricadi Bene Comune” e nominata componente della giunta comunale il 20 giugno 2016 dal sindaco Giulia Russo. Fra i più attivi assessori della giunta comunale, a lei sono state affidate dal primo cittadino le deleghe alle politiche sociali ed alla sanità. [Continua dopo la pubblicità]

La stessa si trova quindi ora nella non felice posizione di componente dell’esecutivo guidato dal primo cittadino, Giulia Russo, e stretta congiunta del proprietario di uno dei manufatti destinatari dell’ordinanza del sindaco.

La cronologia degli eventi. L’11 luglio dello scorso anno arrivava al Comune di Ricadi una nota della Capitaneria di Porto e della Guardia costiera di Vibo Marina con la quale si portava l’ente locale a conoscenza del sopralluogo effettuato il 9 luglio 2019 in località Grotticelle per l’accertamento della regolarità autorizzativa di alcuni manufatti. Una volta sul posto, era emerso che la copertura di alcune strutture è costituita da lastre di eternit in cemento-amianto in cattivo stato di conservazione, in più punti rotte e, quindi, con potenziale aereo-dispersione delle fibre. Anche l’Asp di Vibo Valentia il 12 luglio dello scorso anno, a seguito della segnalazione, ha proceduto ad un sopralluogo.

Giulia Russo

La Capitaneria di Porto, a questo punto, richiedeva al Comune di Ricadi l’adozione di precisi provvedimenti nei confronti dei proprietari dei manufatti, finalizzati all’esecuzione di interventi di bonifica delle lastre di eternit. Da qui il provvedimento del sindaco – contingibile ed urgente – rivolto ai proprietari dei manufatti per imporre la bonifica e la rimozione dell’eternit, anche al fine di prevenire pericoli all’incolumità pubblica, “atteso che – si legge nell’ordinanza – è scientificamente provato che l’amianto è gravemente nocivo per la salute umana e l’inalazione è responsabile di gravi ed irreversibili patologie a carico dell’apparato respiratorio”. La rimozione doveva avvenire entro 90 giorni dall’ordinanza del sindaco, cioè entro fine ottobre. A dicembre non tutti i comproprietari dei manufatti hanno però proceduto alla bonifica e da qui il sequestro a dicembre da parte della Capitaneria di Porto – Guardia costiera e la segnalazione alla Procura di coloro che non hanno ottemperato all’ordinanza, fra i quali anche il padre dell’assessore Eleonora Pantano.  

Il Tribunale di Vibo Valentia

L’inchiesta sul distretto di Serra e l’assessore di Ricadi indagata. La vicenda dei manufatti con eternit sulla spiaggia di Grotticelle non è però il solo problema che investe la politica a Ricadi. Ferma restando la presunzione di non colpevolezza garantita dalla Costituzione a tutti gli indagati, nel maggio dello scorso anno la Procura di Vibo Valentia ha chiesto il rinvio a giudizio per venti imputati coinvolti nel procedimento penale che mira a far luce sull’assenteismo nel distretto sanitario di Serra San Bruno. Fra gli indagati per i quali è stato richiesto al gup il processo, con l’accusa di essersi ingiustificatamente assentata dal posto di lavoro, figura anche Eleonora Pantano, 56 anni, di professione medico, cioè l’attuale assessore comunale di Ricadi. In questo caso l’udienza preliminare davanti al gup è stata rinviata al 12 maggio prossimo.

Il Comune di Ricadi

L’opposizione al Comune di Ricadi. Stando così le cose, al momento nessuna “voce” è però arrivata su tali argomenti da parte della minoranza consiliare del Comune di Ricadi, guidata da Michele Artesi (il cui nominativo in precedenza figurava fra i delegati della lista dell’ex sindaco Pino Giuliano la cui amministrazione è stata sciolta nel 2014 per infiltrazioni mafiose) e la cui compagine politica “Ricadi Futura” nel 2016 era stata indicata da più parti come una semplice “lista civetta” presentata per permettere alla coalizione guidata da Giulia Russo di superare il quorum per rendere valido il turno elettorale. Da non dimenticare che attualmente fra gli altri tre consiglieri comunali di minoranza, c’è anche chi è stato eletto con meno di 10 voti, chi con un solo voto e chi non risiede neppure nel territorio comunale di Ricadi.

E se fosse il sindaco, Giulia Russo, a chiedere invece ad Eleonora Pantano un “passo indietro”, atteso il coinvolgimento del padre dell’assessore nella vicenda del manufatto in eternit di località Grotticelle oggetto di un’ordinanza vergata dallo stesso primo cittadino? Chi vivrà, vedrà.

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