Si chiama “21 marzo” l’album d’esordio di Vittorio Tassone, in arte Tozy. Diciassette anni di Serra San Bruno, musicista autodidatta. Un ragazzo timido e introverso con un sogno nel cassetto: calcare il grande palcoscenico. Spera di fare arrivare la sua musica indie a tutti i giovani: «Voglio che la gente ascolti i miei brani, perché qualcosa da dire ce l’ho». Nel brano “Fuori dagli schemi” racconta la sua esperienza, il suo ingresso travagliato nel mondo della musica. Nelle sue canzoni, a tratti urlate, ma mai sfrontate , c’è la rabbia di un adolescente che vuole farsi spazio in un mondo che a volte sembra ostile. Vittorio racconta di essere stato sbeffeggiato, deriso e criticato per quel sogno troppo grande. Racconta un mondo di “non ce la farai”, di “non vali una tacca”.
E invece Tozy ce l’ha fatta. Grazie al suo produttore Ivan Ritrovato, ha messo in rete la sua musica. E chissà, forse un giorno il suo nome risuonerà tra i grandi dell’Indie, del Rap o dell’ Hip-hop. «Sono giovane, non sono che agli inizi – è vero – ma la musica è tutta la mia vita, una passione che coltivo da tre anni. E’ l’unico modo che ho per mettermi in connessione con il mondo esterno. È l’unico modo per esprimere i miei sentimenti».