martedì,Aprile 16 2024

Il commiato dell’assessore Franca Falduto: «Esco per ragioni che non comprendo»

La responsabile delle Consulte studentesche si congeda con sportività: «Auguro alla Giunta il raggiungimento dei propri obiettivi». Al suo posto Rosamaria Santacaterina indicata da Forza Italia

Il commiato dell’assessore Franca Falduto: «Esco per ragioni che non comprendo»
L'assessore Franca Falduto

«Ogni fine, è un nuovo inizio! Per ragioni che mi riesce difficile comprendere, ma che, ovviamente, non posso non accettare, si chiude un’esperienza molto impegnativa che sin da subito ha assunto le sembianze di una corsa a ostacoli. Effettivamente amministrare una città, partendo in netto svantaggio come è noto, rappresenta davvero un’impresa ardua le cui asperità sono realmente misurabili solo dall’interno dell’Ente».

Non è rimasta in silenzio l’ex assessore comunale all’Istruzione Franca Falduto e, a poche ore dalla sua rimozione dalla Giunta comunale, ha affidato ad un breve commento le sue sensazioni, non mancando di esternare qualche perplessità e di rappresentare tra le righe gli ostacoli riscontrati nell’esercizio della sua funzione legati, è facile intuire, più al rapporto con la componente burocratica che con quella squisitamente elettiva.

«In virtù del senso di responsabilità ed etica che hanno sempre guidato il mio percorso professionale – ha detto -, ho profuso tutto l’impegno possibile nella risoluzione silenziosa ma determinata di enormi criticità, sia nel settore delle Politiche sociali che in quello della Pubblica istruzione considerando una cartina al tornasole il giudizio dei cittadini. Ho potuto constatare in questo periodo che, come in qualunque città, la casa comunale rappresenta davvero il punto di riferimento del cittadino e, pertanto, chiunque in essa operi, a tutti i livelli, ogni giorno, dovrebbe essere animato da quella visione elevata necessaria al buon andamento di un Ente pubblico con l’indispensabile collaborazione di tutti e di ciascuno perché la “libertà è partecipazione”. Utopia? Reminiscenze dèmodè della Democrazia di Pericle? Non credo, ed è per questo che auguro il raggiungimento dei propri obiettivi ad una Giunta da cui mi duole davvero distaccarmi perché mi ha fatto sentire parte integrante di un modello positivo di sinergia professionale e umana con a capo il sindaco Limardo che ringrazio per l’opportunità che mi ha offerto chiedendomi di affiancarla nel suo progetto di rinascita della città».

Al posto della Falduto, da ieri, ha fatto il suo ingresso in Giunta Rosamaria Santacaterina, professionista vibonese fin qui sconosciuta nelle cronache politiche ma forte dell’indicazione del partito che ormai detiene incontestabilmente la golden share dell’Amministrazione cittadina: Forza Italia. L’ingresso di ulteriori sei consiglieri tra le fila del partito azzurro – e il probabile arrivo di altri amministratori di peso -, fanno del gruppo di Mangialavori un argine insormontabile per la tenuta della maggioranza del sindaco Limardo.

A farne le spese è, dunque, l’anello politicamente debole della catena: la responsabile delle Consulte studentesche regionali, che sceglie di congedarsi con lo stesso stile e lo stesso garbo che hanno contrassegnato la sua esperienza amministrativa. «Credo di non aver deluso le aspettative di chiunque altro abbia riposto in me e nelle mie competenze la sua fiducia – ha spiegato – per come ritengo potrà testimoniare ogni cittadino onesto che ho avuto il privilegio di “servire” ed ogni interlocutore istituzionale regionale, nazionale ed europeo con cui mi sono relazionata per sanare criticità ed ottimizzare risultati. Preferisco, pertanto, evitare l’atteggiamento autoreferenziale di esporre l’elenco delle buone performance caratterizzate inevitabilmente dai condizionamenti della svolta epocale che la pandemia ha inferto al mondo intero ed alle nostre vite. Ma, oggi, comprendo che gli scenari sono diversi così come le prospettive per cui auspico che la Giunta, l’intero Consiglio comunale e tutte le altre componenti amministrative, possano proseguire un percorso che proprio perché arduo rende la sfida ancora più stimolante in quanto in cima alla salita, si può vedere meglio il futuro all’orizzonte».

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