mercoledì,Aprile 24 2024

Consigliere delegato, l’affondo del Forum “CambiAmo Vibo”

«Figura inutile, creata solo superare contrasti interni alla maggioranza»: D’Agostino e Romano bollano così la modifica allo statuto, nell’attesa di conoscerne le reali funzioni.

Consigliere delegato, l’affondo del Forum “CambiAmo Vibo”

«Una modifica alla “Costituzione” comunale imposta con la forza dei numeri da una maggioranza proveniente da liste che avevano fatto del civismo la cifra del loro programma elettorale». È questo l’impietoso giudizio che il Forum CambiAmo Vibo, nelle persone di Antonio D’Agostino e Pippo Romano esprime in merito all’introduzione del consigliere delegato nell’ordinamento amministrativo comunale di Vibo Valentia, il tutto «in barba alle critiche mosse dalla minoranza e dalle associazioni e in spregio di una corretta informativa ai cittadini, neppure messi al corrente sulla portata della modifica statutaria».

«Tale figura – aggiungono – rientra in quelle alchimie di ispirazione politica che non hanno rilevanza alcuna sul piano della funzionalità amministrativa dei Comuni, ma sono state create da varie Amministrazioni comunali per superare situazioni di contrasto fra le forze politiche o per tenere fede ad impegni politicamente assunti».

La prova di ciò per D’Agostino e Romano è che «nel Testo unico degli Enti locali, che menziona le diverse figure degli amministratori comunali (art. 70) non v’è cenno alcuno al consigliere delegato, e ciò significa inequivocabilmente che trattasi di figura non necessaria».

Si attende anche di capire a cosa sarà delegato, il famigerato consigliere, si spera nel rispetto «del principio di separazione delle competenze degli organi politici del Comune che vuole assegnati al Sindaco e agli assessori le variegate funzioni comunali. La maggioranza consiliare quindi tutto ha potuto escogitare, tranne che trasformare il consigliere comunale in altro (assessore o sindaco)».
Diversamente sarebbe «una commistione di ruoli e competenze palesemente non legittima che inficerebbe gli atti adottati. Può – si chiedono dal forum – il consigliere delegato impegnarsi per conto dell’Amministrazione? No. Può agire in nome e per conto del sindaco o di un assessore? Solo se funge da mero portavoce. Può essere delegato allo studio di pratiche? Si, nel rispetto delle competenze dei dirigenti e della volontà degli organi politici del Comune. Può votare nella qualità? Evidentemente no. Può partecipare alle riunioni di Giunta? No. Può formulare proposte? Evidentemente sì perché è consigliere comunale. Può esercitare funzioni di controllo e di coordinamento degli uffici comunali? Evidentemente no, perché valicherebbe altrimenti la sfera di competenza del Segretario e dei dirigenti».

E, allora, «per quale scopo è stato creato il “consigliere delegato”?» e, di conseguenza, «perché si sprecano ore di dibattito per tale evanescente figura e non per i mali endemici della nostra comunità? A che punto siamo con la differenziata? Con il problema del fondi vincolati? Con il dissesto finanziario? Con le osservazioni al Piano strutturale comunale? E l’elenco potrebbe ancora continuare…».

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