mercoledì,Aprile 24 2024

Contro razzismo e colonialismo interno, il “Sud che sogna” si conta a Nicotera

Il movimento di sinistra, che ha tra i suoi fondatori il sindaco di Cinquefrondi Michele Conia, si pone come alternativa dal basso «alle politiche regressive messe in atto dal governo Lega-M5S» 

Contro razzismo e colonialismo interno, il “Sud che sogna” si conta a Nicotera

Bilancio positivo per la prima assemblea regionale del movimento “Sud che Sogna” che si è svolta nella sala consiliare del Comune di Nicotera, luogo scelto all’indomani dell’alluvione che ha colpito la cittadina per dimostrare vicinanza e solidarietà alla gente del posto. Ad introdurre i lavori Rita La Rosa, portavoce del movimento, che ha illustrato ai presenti il percorso del “Sud che Sogna” dalla sua ideazione alla sua concretizzazione. «Il “Sud che Sogna” – ha spiegato – è nato dalla volontà di mettere in rete le realtà positive presenti e attive in tutta la regione: movimenti, associazioni, amministratori e liberi cittadini che vivono e lottano ogni giorno per i diritti e che hanno in comune l’amore e la voglia di riscatto della Calabria». Il movimento, è stato ricordato nel corso dell’evento, in breve tempo ha attirato l’attenzione di numerose altre realtà, in particolare di “DemA” (Democrazia e autonomia) guidato dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris che ha conosciuto questo “sogno” lo scorso 24 aprile in occasione dell’evento “Il sindaco pescatore” dedicato ad Angelo Vassallo, dove Michele Conia, invitato in qualità di primo cittadino impegnato in prima linea nella lotta alle mafie, ha presentato ufficialmente, in un gremito Teatro San Carlo di Napoli, la nascita del movimento calabrese. Da quella data ulteriori due appuntamenti a Napoli, l’ultimo dei quali lo scorso 23 giugno, hanno visto il “Sud che Sogna” «diventare protagonista di un percorso di condivisione che vuole, a livello nazionale, raccogliere e mettere insieme tutte le realtà positive attive e presenti sull’intero territorio nazionale, realtà che si rincontreranno il prossimo 14 luglio a Roma dove, alla Casa internazionale delle donne, sarà concretizzato un progetto politico che avrà l’obiettivo di riscrivere il lessico della solidarietà e del contrasto alle diseguaglianze e di organizzare un’offensiva alle politiche xenofobe e regressive in grado di reagire all’attacco ai diritti che, in questi anni, sono stati messi sotto assedio prima dai governi dell’establishment e oggi, ancora di più, dal governo Lega-5 Stelle». 

Diversi gli interventi all’assemblea di Nicotera hanno «messo a nudo l’anima del movimento con i suoi principi ispiratori fondamentali quali l’uguaglianza sostanziale, l’antifascismo e il riscatto economico e politico del Sud oltre che la sua forma composta dalle varie ed eterogenee realtà territoriali che ogni giorno lottano per i diritti ed il bene comune». Michele Conia, in particolare, ha voluto approfondire gli intenti e gli scopi che il “Sud che Sogna” si prefigge ponendo l’accento sulla «necessità di essere protagonisti del cambiamento e abbandonare l’idea che ci sia un modello virtuoso cui tendere in un immaginifico Nord superando la visione di un Sud che è un “non ancora Nord” e prendere coscienza che è necessario partire dalle buone pratiche di riformazione civile diffuse dal basso. Questo il senso del voler mettere in rete le realtà positive affinché contaminandosi le une con le altre possano diffondere e replicare le esperienze positive nell’intera regione». 

Il movimento, di sinistra, è stato ancora ricordato, «si fonda su valori chiari e condivisi che dovranno essere necessariamente condivisi da chiunque si voglia avvicinare: antifascismo; antirazzismo; uguaglianza sostanziale; lotta ad ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo; lotta al colonialismo del Nord sul Sud; impegno civile e concreto di tutti i membri; solidarietà fra tutte le realtà regionali che lottano perché ogni lotta che una data comunità fa è la lotta di tutti e per tutti e non devono rimanere isolate; assoluta distanza da ogni forma di mafia e massoneria». Questo, dunque, il manifesto delineato nella prima assemblea regionale di un movimento, i cui componenti si sono detti «stanchi della retorica partitica dei soliti soggetti politici che si ripropongono ad ogni scadenza elettorale che vedono il Sud come un mero serbatoio di voti, un movimento consapevole che il Sud ha risorse umane dalle grandi competenze tecniche e culturali che insieme possono mettere in atto il riscatto del Sud partendo dai territori e dalla Calabria». 

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