venerdì,Aprile 19 2024

Comune Pizzo, alloggi via della Pietà: dura lettera dei commissari all’Aterp

La triade riferisce che una rappresentanza di assegnatari ha espresso «in maniera forte ed accorata, il proprio disagio e la propria profonda esasperazione per la condizione, veramente pietosa e indecorosa, in cui versano i quattro fabbricati presenti»

Comune Pizzo, alloggi via della Pietà: dura lettera dei commissari all’Aterp

La triade commissariale al Comune di Pizzo, composta da Antonio Reppucci, Giuseppe Di Martino e Antonio Corvo ha scritto una dura lettera al Distretto territoriale di Vibo Valentia dell’Aterp per fare sapere che una rappresentanza di assegnatari degli alloggi Aterp di via della Pietà è stata in Comune ed ha espresso «in maniera forte ed accorata», preannunciando anche più eclatanti manifestazioni di protesta, «il proprio disagio e la propria profonda esasperazione per la condizione, veramente pietosa e indecorosa, in cui versano i quattro fabbricati presenti nella via. È stato sottolineato – scrivono i commissari – che ripetutamente, ma infruttuosamente, la situazione di forte degrado e conseguente grave pericolo, è stata già rappresentata. In particolare, vengono rilevati segnali di ammaloramento, distacchi di cornicioni, conseguenti a mancate manutenzioni negli anni, anzi dopo la consegna, avvenuta nel 1980, nessun intervento risulterebbe essere stato effettuato per il mantenimento del decoro. Anche gli impianti – si fa notare – verserebbero in gravi condizioni, con conseguente pericolo per chi abita in quelle palazzine, con interruzioni spesso dei vari servizi, riscaldamento ed energia soprattutto». [Continua in basso]

Ciò premesso, i commissari rivolgono «vive, pressanti premure ai fini della messa in cantiere degli interventi che i competenti uffici dell’Aterp vorranno delineare, per il superamento dell’attuale situazione di pericolo che penalizza fortemente vivibilità e qualità della vita delle numerose famiglie che abitano i quattro corpi di fabbrica di via della Pietà, che anche esternamente danno l’immagine di un contesto fortemente degradato che – conclude la lettera – offende la vocazione turistica di una località di grande bellezza e fascino come Pizzo».

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