giovedì,Aprile 25 2024

Debiti “nascosti” per il mutuo sul teatro, il Pd rincara: «Costa ha fatto finta di niente»

I consiglieri d’opposizione Russo e Contartese rimarcano come il debito contratto con la Regione per lo smaltimento dei rifiuti fosse «già certo, liquido ed esigibile nel 2017» e come «si è pensato bene di farlo slittare» 

Debiti “nascosti” per il mutuo sul teatro, il Pd rincara: «Costa ha fatto finta di niente»

«La replica affrettata del sindaco Elio Costa alla segnalazione riguardo le nostre perplessità evidenziate in occasione dell’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio 2017, danno il segnale del grave sbandamento che regna nella residenza municipale. Non vogliamo annoiare i cittadini/lettori con tecnicismi data la calura estiva ed il clima vacanziero ma vogliamo richiamare l’attenzione su alcuni aspetti. Ricorderete che l’esecutivo comunale nel giro di pochi giorni ha approvato per ben due volte uno schema di rendiconto con risultati contabili completamente diversi. E’ questa la prova dell’approssimazione con cui operano gli uffici comunali nell’indifferenza degli amministratori di maggioranza che hanno un potere/dovere di controllo sull’operato degli stessi. Questo doppio risultato contabile è stato da noi censurato in sede di riunione di consiglio comunale senza ricevere alcuna valida giustificazione al riguardo».

È quanto riferiscono in una nota i consiglieri comunali del Pd a Vibo Valentia, Giovanni Russo (capogruppo) e Pasquale Contartese, nella loro controreplica al primo cittadino dopo la denuncia dei debiti fuori bilancio “nascosti” per poter accedere al mutuo necessario al completamento del nuovo teatro cittadino. «Successivamente – spiegano i due – la situazione si è aggravata. L’esecutivo comunale adotta una deliberazione di rateizzazione del debito con la Regione Calabria per il pagamento del tributo per il conferimento dei rifiuti in discarica in sessanta rate mensili, cioè 5 anni, mentre la Corte dei Conti che si è pronunciata al riguardo per una medesima problematica pone un limite massimo di 3 anni, cioè 36 mesi. Ed ancora la Giunta si arroga il diritto di impegnare i bilanci successivi quando il testo unico sull’ordinamento degli Enti locali espressamente riconosce al solo consiglio comunale la possibilità di impegnare le spese sui bilanci futuri. Di fronte a tutto questo, il sindaco ha fatto finta di niente e si è girato dall’altra parte quando abbiamo sollevato tali eccezioni. Ma fatto ancor più grave, lo stesso sindaco per giustificare il suo operato ha usato un’argomentazione debole, sostenendo che il riconoscimento del debito con la Regione Calabria è avvenuta non appena pervenuta la “diffida” da parte della stessa Regione».

A sostegno delle loro argomentazioni Russo e Contartese aggiungono: «E’ chiaro a tutti che una diffida segue un inadempimento. Orbene già nel 2017, a mezzo Pec, i cui estremi se sarà necessario forniremo ai distratti amministratori, la Regione Calabria aveva richiesto il pagamento del dovuto ammontante a quasi un milione di euro. Ed a quella data il debito era già certo, liquido ed esigibile e quindi costituiva un titolo giuridico perfezionato per il suo riconoscimento. A quella data però il Comune non disponeva delle risorse necessarie e si è pensato “bene” di farlo slittare all’esercizio successivo. Noi ancora una volta segnaliamo la diffusa confusione che caratterizza l’azione amministrativa della Giunta Costa e soprattutto l’esproprio da parte dell’esecutivo della competenze consiliari. Quasi come se si avesse paura di confrontarsi nell’assise comunale. Evidenziamo altresì che mentre servizi essenziali quali la raccolta rifiuti solidi urbani, l’erogazione dell’acqua e la sicurezza della circolazione stradale non vengono garantiti non si lesinano risorse per altre infrastrutture quali il teatro comunale. Addirittura si indebita ancora una volta l’Ente mentre gli ultimi rendiconti si sono chiusi in disavanzo. Debiti su debiti. Preannunciamo, infine, che la nostra azione di controllo non si fermerà e non ascolteremo “consigli gratuiti” ma poco disinteressati».

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