Trasparenza nelle commissioni, Lo Schiavo prosegue la sua battaglia
Un apposito ordine del giorno verrà affrontato nel prossimo consiglio comunale. Il consigliere d’opposizione propone che le sedute vengano registrate e che alle stesse venga data pubblicità.
Trasparenza nelle sedute delle commissioni consiliari del Comune. Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale cittadino, convocato per il 5 febbraio, per effetto dell’ordine del giorno presentato dal consigliere comunale d’opposizione, Antonio Lo Schiavo.
Nel dettaglio, ciò che l’esponente del centrosinistra chiede, è che le singole sedute della varie commissioni comunali vengano registrate e che alle stesse vanga data pubblicità anche sui canali istituzionali dell’Ente così come avviene per le normali sedute di Consiglio.
Si tratta, fa sapere l’interessato, di «una battaglia di democrazia e trasparenza per la citta di Vibo, che si porrebbe al passo con altre realtà. Salvo i casi in cui sarà necessaria la riservatezza in ragione degli argomenti trattati – chiarisce Lo Schiavo -, la regola sarà che le sedute delle commissioni siano rese pubbliche tramite il sito internet del Comune. Il cittadino saprà così cosa fanno i consiglieri comunali in commissione Urbanistica, piuttosto che in quella relativa alle Politiche sociali».
Il lavoro degli organismi consiliari è più volte finito nel mirino degli osservatori per via delle frequenza con la quale vengono convocate e per la presunta scarsa “produttività” delle stesse, viste più come occasione di “rimpinguare” l’introito derivante dai gettoni di presenza che come realmente efficaci sul piano amministrativo. Non v’è dubbio, tuttavia, che almeno sulla carta le commissioni rappresentino un utile strumento di confronto e verifica amministrativa.
Ciò che comunque preme sottolineare a Lo Schiavo è che si tratta di una «proposta coerente con quanto da me sostenuto in campagna elettorale e chiederò al sindaco e a tutte le forze politiche di sostenerla. Ho il sentore (e spero di sbagliarmi) – aggiunge -, che questa proposta non sia però particolarmente condivisa tra i consiglieri. Ovviamente rispetterò la posizione di chi è contrario all’ordine del giorno, e ne ascolterò le argomentazioni. Così funziona la democrazia – asserisce -, e rispetterò la volontà della maggioranza. L’importante è che si abbia il coraggio di assumersi pubblicamente la responsabilità del proprio voto».
Lo stesso Lo Schiavo paventa ancora il rischio che prenda il sopravvento la posizione di chi «posizione di chi pensa di potere nascondere all’opinione pubblica la propria reale opinione sulla questione. Probabilmente qualcuno – rileva infatti in conclusione – chiederà quel giorno il voto segreto su questa proposta, nel tentativo di affossarla nell’urna. Sarebbe una sconfitta – chiosa – per chi pensa che anche Vibo possa (lentamente) cambiare».