giovedì,Aprile 18 2024

Nicotera, D’Agostino alza il tiro e si scaglia ancora contro il sindaco Marasco

Continua il botta e risposta nella cittadina costiera, con il capogruppo consiliare di Movi@Vento che parla di «scarso senso istituzionale» del primo cittadino

Nicotera, D’Agostino alza il tiro e si scaglia ancora contro il sindaco Marasco
Il sindaco Pino Marasco e il capogruppo Antonio D'Agostino

«“E qui comando io, e questa è casa mia…”, si attaglia bene questo ritornello di una vecchia canzone, che tutti ricorderete, al sindaco Marasco, che continua a mettere pezze ai suoi buchi sempre più simili a voragini. Ma soprattutto continua a dar prova, giorno dopo giorno, del suo scarso senso istituzionale. E lo fa ancora una volta, pervicacemente, con la sua replica alla nostra legittima protesta per essersi egli schierato a favore di un candidato di Forza Italia alle prossime elezioni regionali a nome dell’amministrazione tutta. E cosa fa? Di fatto dice che la cosa non ci riguarda, in base all’equazione tutta sua: amministrazione uguale maggioranza. Punto». Continua il botta e risposta tra il capogruppo consiliare di Movi@Vento, Antonio D’Agostino e il sindaco di Nicotera, Giuseppe Marasco. A riprendere la parola è di nuovo D’Agostino che punta ancora il dito contro il primo cittadino. [Continua in basso]

«Per il resto – continua il consigliere d’opposizione -, bontà sua, si perita di definire e delimitare il nostro ambito invitandoci praticamente a “non disturbare il manovratore” che, con la sua uscita da cavalier servente di un nuovo possibile padrone, visto che quello precedente gli è venuto meno, riesce ad offendere in un colpo solo, oltre alla minoranza, sia i suoi consiglieri di maggioranza, che vogliamo sperare rivendichino dignità e idee proprie, visto che la voce in consiglio comunale l’hanno persa da tempo; sia i cittadini, che lui rappresenta evidentemente male, se una volta ottenuto il consenso, peraltro con una lista civica e non di partito, dichiara pubblicamente la sua partigianeria. E non conta se per un partito o per un altro. Partigianeria che, peraltro, rivendica anche nei consigli comunali affermando ricorrentemente che un sindaco ha bisogno di avere un referente politico se vuole ottenere dei benefici per il proprio comune. A questo punto qualcuno dovrebbe spiegargli che il capo di un’amministrazione comunale è gerarchicamente autonomo come l’ente che rappresenta e che il postulare diritti al padrino politico di turno, invece di pretenderli, fa parte di quella politica basata sul do ut des che ha provocato danni incalcolabili al nostro paese, contribuendo ad allontanare sempre di più i cittadini dalla politica con la P maiuscola».

«Per quanto riguarda infine l’appunto che Marasco ci fa, di portare in consiglio problemi irrilevanti come quello della potatura (selvaggia) di un ficus sul lungomare (offrendoci un’ulteriore dimostrazione della sua scarsa sensibiltà ambientale), invitiamo i lettori che lo desiderassero – conclude D’Agostino -, ad andare a sentire, sul sito del comune o sulla pagina facebook del nostro gruppo, la registrazione dei nostri interventi nell’ultima adunanza consiliare per giudicare se, oltre alla legittima e opportuna difesa di quell’albero, i temi e le nostre proposte come quello dei servizi sanitari, dell’inquinamento marino, dell’acqua potabile, della sicurezza stradale, delle strisce blu abusive perché su suolo demaniale ecc., abbiano o no rilevanza o siano meri espedienti ostruzionistici

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