giovedì,Aprile 25 2024

Regionali: cifre, partiti premiati, eletti ed esclusi. Ma pure nel Vibonese vince l’astensionismo

Forza Italia prima forza in provincia e nel capoluogo. Nel territorio provinciale si è recato alle urne appena il 40,42% degli aventi diritto

Regionali: cifre, partiti premiati, eletti ed esclusi. Ma pure nel Vibonese vince l’astensionismo
La Cittadella, sede della Regione Calabria

Numeri e cifre (ma non solo) della tornata elettorale per le Regionali appena conclusasi nel territorio provinciale di Vibo Valentia. Innanzitutto va evidenziato che pure nel Vibonese le urne sono state disertate da moltissimi: gli elettori che avevano diritto al voto erano 169.406, ma i votanti sono stati solo 68.478 (appena il 40,42%). Vince anche in provincia l’astensionismo. Le schede nulle sono state 2.026, quelle bianche 1.554. Quelle contestate 7. Anche nel Vibonese è stata decisamente nettissima la vittoria del centrodestra e del suo candidato presidente Roberto Occhiuto. I numeri parlano fin troppo chiaro e premiano la coalizione: il nuovo governatore della Calabria conquista, infatti, 34.741 voti, (pari al 53,54% dei consensi), Amalia Bruni (centrosinistra), invece, si attesta a 18.429 preferenze, (28,40%), Luigi De Magistris (Polo civico) incamera 8.915 voti, (13,74%). Chiude Mario Oliverio (“Oliverio Presidente”) con appena 2.806 voti, (4,32%).  [Continua in basso]

Andiamo ai partiti e vediamo i primi quattro in provincia dopo il voto di domenica e lunedì scorsi: Forza Italia diventa la prima forza politica della provincia con 11.979 voti (pari al 19,03% dei consensi) – e rafforza il ruolo del sanatore e coordinatore regionale azzurro Giuseppe Mangialavori – seguita dal Partito democratico con 7.080 voti (11,25%). Terza forza della provincia di Vibo Valentia diventa il nuovo partito Coraggio Italia con 6.447 preferenze (10,24%), seguita dalla Lega che prende un totale di 5.853 voti (9.30%). A ruota la lista “Amalia Bruni Presidente-La Calabria sicura” con 4.425 voti (7,03%), Fratelli d’Italia conquista 4.050 voti (6,43%), mentre il Movimento 5 Stelle si ferma a 3.285 voti, (5,22%). Poco sotto Noi con L’Italia che incamera 3.120 voti (4,96%) e la lista “De Magistris Presidente” con 3.013 voti (4,79%). Poi via via le tre forze e liste civiche.  

I risultati a Vibo Valentia

Anche nel capoluogo – va sottolineato – ha vinto il partito dell’astensionismo: su 28.365 cittadini aventi diritto al voto nella città capoluogo, alle urne si sono recati soltanto 12.745 cittadini (44,93%). Le schede nulle sono state complessivamente 342, quelle bianche 91. Roberto Occhiuto ha stravinto pure a Vibo Valentia questa tornata elettorale: al nuovo presidente della Regione sono andati 6.698 voti (pari al 54,40 dei consensi), ad Amalia Bruni quasi la metà: 3.708 voti (30,12%), a Luigi De Magistris sono andati 1.641 voti (13,33%) ed a Mario Oliverio solo 264 preferenze (2,15%). Forza Italia primo partito del capoluogo con 2.808 voti (pari al 24,32% dei consensi), a ruota segue la lista di “Amalia Bruni presidente-La Calabria sicura” con 1.283 voti (11,11%), terza forza in città la Lega con 988 voti (8,56%) e quarto gradino per Fratelli d’Italia con 909 voti (7,87%). Solo dopo troviamo il Partito democratico che prende 893 preferenze (7,73%), la lista “De Magistris Presidente” con in totale 829 voti (7,18%), il Movimento 5 Stelle che conquista 806 voti (6,98%), Coraggio Italia con 705 voti (6,10%) e Noi con l’Italia che conquista 678 voti (5,87%). [Continua in basso]

Gli eletti e gli esclusi illustri  

Quattro – ormai è noto – sono i candidati del Vibonese eletti a Palazzo Campanella nel collegio Centro (Catanzaro-Crotone-Vibo Valentia): si tratta del primario di Cardiologia dell’ospedale Jazzolino di Vibo Valentia Michele Comito (Forza Italia), 13.704 voti, dell’ingegnere ed ex presidente della Provincia di Vibo Valentia Francesco De Nisi (Coraggio Italia), 9.158 preferenze, del sindacalista della Cgil Raffaele Mammoliti (Partito democratico), 6.030 voti. Infine, il notaio vibonese, e già candidato a sindaco per il centrosinistra, Antonio Lo Schiavo (polo civico con De Magistris), 2.411 voti. Dunque, il Vibonese ha fatto decisamente bene la sua parte. Portare ben quattro rappresentanti del territorio in consiglio regionale non era facile. I numeri, però, hanno dimostrato la volontà chiara degli elettori di mandare alla Regione propri rappresentanti. E così il Vibonese tenta di riconquistare gli spazi politici persi.

Rimane, invece, fuori dal consesso regionale l’ex primario di Neurologia dell’ospedale di Vibo Valentia Domenico Consoli, che correva con la lista “Amalia Bruni Presidente”. Non bastano, infatti, i 2.892 voti presi dal medico vibonese che, peraltro, sono molti di meno rispetto a quelli conquistati quando si candidò a Palazzo Campanella nel gennaio del 2020. In quella occasione a Consoli andarono, infatti, 3.675 preferenze. Nella stessa lista anche il presidente dell’Ordine provinciale dei medici Antonino Maglia. Per lui soltanto 1.307 voti, del tutto insufficienti per essere eletto. Stesso destino per Giuseppe Condello, sindaco di San Nicola da Crissa, il quale, pur essendo il più votato nella lista del Partito socialista italiano, sono 1.655 le preferenze, resta fuori da Palazzo Campanella. E fuori dall’aula anche Luigi Tassone, consigliere regionale uscente e in campo con il Partito democratico, che prende 4.199 voti, mentre la volta scorsa ne prese 5.351. Al già sindaco di Serra San Bruno, verosimilmente, sono mancati i voti “sottratti” dalla candidatura dell’ex deputato dem Bruno Censore (Oliverio Presidente), ormai in piena rottura con il suo ex “delfino”, al quale sono andate 1.857 preferenze, numeri sufficienti a penalizzare proprio Tassone. E chissà come sarebbe potuta andare se quest’ultimo avesse avuto Censore dalla sua parte. [Continua in basso]

Non entra neanche Domenico Santoro, capogruppo al Comune di Vibo Valentia per il M5S. Per il pentastellato vibonese soltanto 859 preferenze. Esclusione che pesa, infine, pure quella di Francesco Muzzopappa, l’avvocato penalista sceso in campo con la Lega. Il legale, nonostante i suoi 3.692 voti, non entra in consiglio regionale.  

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