Parcheggio in piazza Municipio, il Forum: «Non è la città che vogliamo»

«I luoghi che più identificano e caratterizzano la nostra città: piazza San Leoluca, piazza Diaz, piazza Santa Maria, piazza “della Vergogna” sono adibite a parcheggio. New entry piazza Municipio. Non è questa la città che vogliamo!»

È sulla base di questo inoppugnabile dato che il Forum delle associazioni ha avviato, a partire da questa mattina, la raccolta firme a sostegno di una petizione popolare mirata all’abolizione del parcheggio in piazza Municipio «ai sensi e per gli effetti dell’articolo 5 dello Statuto comunale, rilevando, nelle modalità amministrative, un atto non conforme alla normativa vigente».

Ciò su cui mette l’accento il Forum è, oltre alla dibattuta questione delle strisce che sdoganano l’abitudine di utilizzare la principale piazza della città come parcheggio, è un’idea di città che va in direzione letteralmente opposto ad un progresso civile. «Una città – annotano gli attivisti -stabilmente arroccata agli ultimi posti per raccolta differenziata dei rifiuti; che contrabbanda, a caro prezzo, come potabile, acqua proveniente da un invaso sotto sequestro perché inquinato; che taglia gli alberi che arredano la città perché sporcano; che inaugura la Villa comunale, per poi chiuderla, non ancora collaudata, perché non messa in sicurezza; che è stata privata di fontane e bagni pubblici ma acqua e liquami fuoriescono ininterrottamente dai tombini».

“Non è questa la città vogliamo”, ribadiscono parafrasando lo slogan elettorale del sindaco Costa, invitando la cittadinanza a far sentire il proprio dissenso in occasione del prossimo consiglio comunale dell’11 febbraio che, tra i punti all’Odg, pone la “Chiusura al traffico e riqualificazione di Piazza Martiri di Ungheria”, sulla base dell’espressa richiesta protocollata dall’opposizione con atto che, a parere del Forum, si è reso necessario «perché l’amministrazione comunale ha inopinatamente trasformato la piazza in parcheggio pubblico, svilendone così la funzione che le è propria: luogo di incontro, di scambio culturale e centro di socializzazione».

Quindi l’invito alla mobilitazione ai cittadini «espropriati dell’unico spazio pubblico rimasto in tutta Vibo Valentia idoneo all’incontro e al passeggio, al riparo dai pericoli del traffico; la zebratura – spiegano –con conseguente occupazione di macchine, che soffocano libertà e immagine della piazza, altera e nasconde alla percezione collettiva, l’architettura di pregio dei palazzi d’epoca che vi si affacciano: “Palazzo Razza” e “Scuola don Bosco”».

Ancora tuona la denuncia «dell’arroganza dell’amministrazione comunale che non ha avvertito l’opportunità amministrativa di far precedere la zebratura a parcheggio del manto stradale da un incontro con i cittadini per sentirne l’opinione». Un comportamento che «dà la misura dell’insensibilità e dell’incapacità a cogliere la funzione naturale e culturale della piazza».