venerdì,Marzo 29 2024

Trasporto urbano fermo al capolinea, Pilegi esorta a fare di più

L’appello del consigliere comunale vibonese a rendere efficiente un servizio mai pienamente decollato in città, approfittando anche dei fondi stanziati dalla Regione e mai pienamente utilizzati.

Trasporto urbano fermo al capolinea, Pilegi esorta a fare di più

Vi è una delibera della Giunta regionale che concede al Comune di Vibo Valentia 220mila chilometri annui “spendibili” per il trasporto urbano. Questo “benefit” viene però utilizzato solo in parte per il servizio scuolabus nelle frazioni, mentre il grosso di tale percorrenza rimane semplicemente inutilizzato. È quanto rivela il consigliere comunale di minoranza, Loredana Pilegi, ponendo i riflettori sul servizio di trasporto urbano, mai veramente decollato in città.

Pilegi parte dal mettere in evidenza esperienze dirette che hanno messo a nudo le carenze del servizio, le difficoltà e le problematiche che qualunque potenziale utente si troverebbe ad affrontare nell’ardua impresa di utilizzare un mezzo pubblico per muoversi a Vibo Valentia.

Eppure, alla luce delle osservazioni del consigliere, vi sarebbero le condizioni per «garantire un servizio più che dignitoso. Il perché questo non avvenga – argomenta Loredana Pilegi – è avvolto nel mistero. E’ invece molto chiaro cosa tutto ciò produce: lontani dal concetto dell’archistar Renzo Piano di rammendare le periferie, qui siamo ancora al punto di raccordare le periferie, che si trasformano così, in quartieri dormitorio, con servizi importanti, come il polo sanitario di Moderata Durant ed il Parco urbano che diventano, ai più, irraggiungibili».

Sicché il riferimento va alle «persone più fragili della popolazione: gli anziani, che rimangono prigionieri delle loro case; gli adolescenti diventano genitori-dipendenti per tutti i loro spostamenti con i genitori che diventano tassisti dei loro stessi figli».

Va da sé che, per Pilegi, «le ripercussioni sull’ambiente siano notevoli. Certo Vibo (grazie a Dio) non è Milano, non abbiamo (ancora) il problema delle polvere sottili, ma sicuramente un gran numero di macchine (evitabili) che circolano, bene non fanno a nessuno. Ed infine i parcheggi, che ovviamente non sono sufficienti e sempre di meno lo saranno, se non si parte con l’offrire un trasporto urbano (per giunta a costo zero per il Comune) che disincentivi a prendere l’automobile».

Infine l’esortazione a «chi deve organizzare» affinché «organizzi; a chi deve controllare che controlli e la si smetta di far circolare un autobus a vuoto e vuoto, che è diventato l’emblema dell’incuria, e che – conclude con un tocco d’ironia – solo se ne va per la città».

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