giovedì,Marzo 28 2024

Comune di Vibo, Luciano: «Impostazione antidemocratica da parte del sindaco»

Il capogruppo del Pd lamenta le mancate convocazioni del Consiglio per discutere di gravi problematiche che da tempo attendono risposte ed un vero dibattito politico

Comune di Vibo, Luciano: «Impostazione antidemocratica da parte del sindaco»
Nel riquadro, Stefano Luciano e Maria Limardo
Palazzo Luigi Razza, sede del Comune

Uno dei veri problemi che hanno impedito a questa amministrazione comunale di potere ottenere dei risultati positivi è da un lato l’impostazione antidemocratica del sindaco, che ha finito per condizionare in tal senso il presidente del Consiglio e gli assessori tutti e dall’altro la volontà di impedire ogni forma di dibattito pubblico per evitare che certe verità possano emergere agli occhi dei cittadini”. E’ quanto afferma in una nota il capogruppo del Pd nel Consiglio comunale di Vibo, Stefano Luciano.
Basta ascoltare le registrazioni dei consigli comunali disponibili sul sito del Comune per comprendere quanto il sindaco sia intollerante rispetto al normale contraddittorio, fisiologico peraltro in politica. Quasi sempre si alza dalla propria postazione e abbandona l’aula proprio mentre il sottoscritto o anche altri consiglieri di opposizione le rivolgono considerazioni critiche, ma legittime. Si è persino arrivati nel corso dell’ultimo consiglio comunale ad impedire le repliche all’opposizione, che secondo una risibile impostazione, non avrebbe diritto di parola dopo il discorso del sindaco, che in verità, a norma di statuto, in consiglio comunale non può godere di alcun privilegio rispetto agli altri consiglieri.
Frutto della stessa impostazione antidemocratica è la mancata funzionalità del consiglio comunale, luogo che dovrebbe rappresentare la cinghia di trasmissione delle istanze che provengono dai cittadini e che, come oramai sotto gli occhi di tutti, viene convocato solo di rado e solo quando vi sono da ratificare atti che provengono dagli uffici.
Poco spazio ad interrogazioni o ordini del giorno che provengono dai consiglieri che non hanno neppure la possibilità di sapere quando e se il consiglio sarà convocato, in quanto manca la programmazione dei lavori consiliari. E così, grandi e fondamentali questioni come quelle che interessano i mercati generali, il tetto della scuola di Porto Salvo, la biblioteca comunale, il recente problema del trasferimento degli alunni della scuola “Murmura”, rimangono senza discussione. Eppure per il tetto della scuola citata sono stati sperperati oltre centomila euro, così come i cittadini hanno diritto a conoscere come il Comune intende recuperare i soldi dei canoni del Sistema bibliotecario.
Ma come si possono risolvere i problemi senza la discussione ed il confronto tra i consiglieri per come del resto è previsto dalle norme che regolano l’assetto istituzionale? E come tale confronto può avvenire se non si programmano per tempo i lavori consiliari?

Chiaramente questa impostazione conviene al sindaco ed agli assessori che mortificando il ruolo dei consiglieri tentano di evitare che la normale dialettica politica possa portare alla luce verità che si vogliono occultare. Ma non solo, vengono mortificati anche i cittadini a cui non vengono fornite le dovute informazioni come avvenuto per il comitato dei “responsabili” recatosi al Comune dopo il recente terremoto.Perché ad esempio, non dare risposte immediate sulla questione relativa al tetto della
scuola di Porto Salvo? Quali responsabilità vi sono? E perché non discutere della situazione dei mercati generali?
Il modello di questo sindaco – conclude Luciano – è quello di una città “autocratica”, mentre il nostro è quello di una “città dei cittadini”, dove i cittadini partecipano alla vita pubblica attraverso il consiglio comunale”.

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