lunedì,Dicembre 9 2024

Comune di Vibo, Scrugli e Fatelli sbottano e replicano alla Santacaterina

Ferma risposta all’assessore comunale alle Politiche sociali sui fondi destinati a diversi progetti e alle mensilità non pagate alle assistenti sociali

Comune di Vibo, Scrugli e Fatelli sbottano e replicano alla Santacaterina
L'assessore Rosamaria Santacaterina
Lorenza Scrugli

«Fermo restando che le parole dell’assessore alle Politiche sociali non possono che commentarsi da sole e che l’elevato contenuto politico sarà ben compreso dai nostri concittadini, le affermazioni fatte dalla stessa hanno riguardato il fondo dei “Senza fissa dimora”, l’Hcp, il fondo “Dopo di noi”, il fondo Alzheimer, le mensilità non pagate agli assistenti sociali, i progetti Vita. Relativamente al primo punto, l’assessore afferma che i fondi sono disponibili e verranno utilizzati. Dimentica forse che i termini per l’utilizzo del fondo, bandito ad ottobre 2016, progettato e finanziato per 100.000 euro, sono stati fissati dal ministero al 31/12/2021 e che le sue stesse parole sono state smentite dall’ufficio ragioneria del Comune che ha messo nero su bianco come nessuna movimentazione sia mai stata fatta sul relativo capitolo. Li avrà forse confusi con il nuovo finanziamento di 134.000 euro inviato al comune da qualche mese le cui finalità sono analoghe e destinatari sempre le persone senza fissa dimora o in povertà estrema? Così i consiglieri di minoranza al Comune di Vibo Valentia Lorenza Scrugli (“Vibo da Vivere”) ed Elisa Fatelli (Cambiamo-Coraggio Italia) replicano alla titolare delle Politiche sociali Rosamaria Santacaterina. [Continua in basso]

Elisa Fatelli

«Per quanto attiene al secondo punto (Hcp) – proseguono – l’assessore afferma che l’Inps è in procinto di erogare quanto dovuto. Peccato dimentichi come, anche qui, ben due interrogazioni abbiano acclarato che il pagamento del terzo trimestre 2018 competa al Comune e non all’Inps per effetto di un’azione sostitutiva effettuata dall’Inps a causa del Durc negativo del Comune. Ad oggi quindi, nonostante il problema sia stato sollevato da oltre un anno e garantita in aula la sua risoluzione, non si è provveduto a mettere in bilancio le somme (circa 45.000 euro) necessarie a pagare quegli operatori che correttamente hanno svolto la loro opera ma aspettano di essere liquidati dal 2018». Sul terzo punto (fondo “Dopo di noi”), i consiglieri di opposizione ricordano che ci sono volute «ben due interrogazioni e quasi un anno per partorire la determina che liquidasse le somme dovute agli aventi diritto. L’avviso, pubblicato nel febbraio  2018, ha trovato conclusione solo a fine febbraio 2022. Il fondo Alzheimer (quarto punto), oggetto anch’esso di interrogazione e dibattiti in aula da quasi due anni e utilizzato in parte dalla vecchia amministrazione per la creazione di una mensa dell’inclusione su Vibo e Vibo Marina, continua a non essere utilizzato e l’avviso che invitava il terzo settore ad effettuarne una programmazione, da quanto letto, è andato deserto».

Relativamente al pagamento delle mensilità di maggio e giugno 2021 agli assistenti sociali ( punto  cinque), Lorenza Scrugli ed Elisa Fatelli credono che «basti dire che lo stesso non è mai avvenuto nonostante l’apporto lavorativo sia stato garantito fino all’ultimo giorno di giugno. Inutile dire che anche questa tematica è stata affrontata in consiglio in più interrogazioni.  Sui progetti Vita (sesto punto), tristemente bisogna evidenziare che sono divenuti prioritari per questa amministrazione solo dopo una sentenza di condanna del Tar  che obbligava il nostro Comune ad adempiere. Per quasi due anni, in precedenza, non si era neanche provveduto a contattare le famiglie ponendo nel dimenticatoio tutta la questione. Puntualmente anche questo tema  era stato oggetto di interrogazione ben prima che arrivasse la sentenza del Tar».

Da qui, l’invito all’assessore comunale «ad una maggiore attenzione nella lettura delle posizioni espresse da taluni consiglieri di minoranza relative alla perdita di fondi, che non potevano che riferirsi all’azione politico amministrativa nella sua interezza (fondi Pin.Qua., fondi sport e periferie). Poco o nulla, crediamo, resti ancora da dire se non, da ultimo, ravvisare la pochezza di parole che niente hanno a che fare con il confronto politico, quasi sempre tra l’altro evitato in aula attraverso l’assenza, ma scendono su un piano personale che continua solo ad evidenziare l’incapacità e l’inadeguatezza politica di un assessore che  – chiudono i consiglieri – non ha neppure avuto mandato popolare e che spesso si è trovata addirittura contestata da membri di quella maggioranza che dovrebbe invece sostenerla e supportarla».

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