giovedì,Dicembre 12 2024

Comune di Vibo, da Soriano (Pd) suggerimenti per abbassare la Tari

Articolato intervento del capogruppo consiliare del Partito democratico dopo l’approvazione ieri in Consiglio del Piano economico-finanziario della tassa sui rifiuti

Comune di Vibo, da Soriano (Pd) suggerimenti per abbassare la Tari
Il capogruppo del Pd Stefano Soriano
La sede del Comune

«Nel corso dell’ultimo consiglio comunale abbiamo discusso della proposta di approvazione del Piano economico-Finanziario della Tari 2022-2025 e delle tariffe tari anno 2022. Ci sarà un piccolo aumento, questo è quanto sostiene l’amministrazione supportata dalle varie relazioni.  Un piccolo aumento che, tuttavia, nasconde un grosso problema. Il costo del servizio integrato della raccolta dei rifiuti, in base alla proposta di deliberazione del consiglio comunale approvata da 15 consiglieri di maggioranza con il voto contrario del Pd, del M5S, di Vibo democratica e della consigliera Lorenza Scrugli, è pari ad 7.475.744,00 euro iva esclusa di cui 3.664.684,00 iva esclusa come corrispettivo del gestore del servizio Ecocar». A parlare è il capogruppo consiliare del Pd Stefano Soriano, secondo il quale «la gestione della raccolta dei rifiuti costa ai cittadini 3.600.000 euro a questi vanno ad aggiungersi quasi 4.000.000 di euro che coprono i costi di conferimento in discarica ed altri servizi. Detto ciò il Comune di Vibo Valentia nella proposta di deliberazione approvata ieri dalla maggioranza prevede due cose fondamentali. In primo luogo per l’anno 2022 l’aumento delle tariffe della Tari dell’1,6% ed in secondo luogo che questo aumento sarà costante e strutturale fino al 2025 portando il costo della gestione integrata dei rifiuti fino ad 7.832.635 euro». [Continua in basso]

«Rassegnati a un aumento costante della tariffa»

Per cui, secondo il capogruppo, «in un documento che vede la previsione pluriennale sulla spesa per la gestione dei rifiuti l’amministrazione Limardo ci dice che dobbiamo rassegnarci ad un aumento costante della tariffa e conseguentemente del tributo e come motivazione offre l’aumento dei costi di conferimento in discarica. Fin qui quello che ieri abbiamo ascoltato dall’amministrazione e letto nei documenti. Tuttavia, preme evidenziare, come fatto in Consiglio dal gruppo del Pd, una serie di perplessità. Preliminarmente con il bando si è dato mandato al gestore di vendere i materiali differenziati al Conai ed incassare le somme di vendita in proprio ed a tal proposito il gestore comunica che l’incasso per il 2021 è stato 110.000 euro. Da questo dato si apre un’ulteriore riflessione che trova conferma nel sito di Arpacal laddove si certifica che, di fatto, il Comune di Vibo Valentia non effettua una raccolta differenziata che ci permette di avere un rifiuto da riciclo” puro”. Tale tipo di rifiuto “puro” nel caso il Comune decidesse nel prossimo bando di venderlo in proprio di certo avrebbe un guadagno maggiore dei 110.000 euro che il gestore comunica per il 2021».

«Vendere il rifiuto “puro” per abbassare la Tari»

Chiarito ciò, a giudizio del consigliere di minoranza, «vendere il rifiuto riciclato “puro” direttamente, contribuirebbe ad abbassare la tariffa Tari sensibilmente e per questo che sarebbe opportuno che il Comune di Vibo iniziasse a programmare per il futuro questo come elemento da inserire nel prossimo bando. Di più, dalla relazione si evince che nel 2020 le somme provenienti da attività di recupero dell’evasione sono state pari a zero e nel 2021 pari ad 30.000 euro. Ebbene anche questo è un punto che è fondamentale per la riduzione della tariffa Tari. In più occasioni  – aggiunge il capogruppo – abbiamo chiesto all’amministrazione di rafforzare le azioni di accertamento dell’evasione tributaria in quanto è noto che “più persone pagano meno pagano tutti”. In questo caso cosi come fanno altri enti locali essendo la Tari un’imposta sull’immobile basterebbe incrociare i dati con le aziende che gestiscono i servizi elettrici e del gas. Dico questo semplicemente perché ritengo giusto per tutti coloro che regolarmente o meno regolarmente (per difficoltà economiche) pagano i tributi che l’amministrazione si adoperi affinché gli stessi tributi siano sempre minori portando comunque i cittadini ad usufruire di un servizio sempre migliore. La nostra tariffa – rimarca oggi Stefano Soriano – è troppo alta per poterci permettere di non portare avanti una lotta senza quartiere all’evasione ed in questo sin qui l’amministrazione ha evidentemente fallito come certificato da ultimo dalla Corte dei Conti che ha rilevato che la gestione delle entrate tributarie appare inattendibile ed insufficiente e che l’Ente manifestava difficoltà nella gestione dell’attività di riscossione  dell’evasione tributaria.

Inoltre, come prospettato dalla collega Laura Pugliese in consiglio comunale l’applicazione anche a Vibo del sistema di tariffa puntuale, ovvero quel sistema per il quale la tariffa della Tari nasce dal sistema di calcolo dei rifiuti prodotti dal singolo cittadino, o meglio dalla singola utenza (domestica e non domestica), che consente di determinare una tariffa proporzionale, almeno in parte, alla fruizione del servizio di raccolta rifiuti, porterebbe ad una perequazione del tributo in quanto ogni singolo cittadino pagherebbe in base ai rifiuti prodotti.

«Abbiamo cercato di avanzare proposte»

L’aumento della Tari negli ultimi due anni ha portato ad un dato certificato nell’ultima pagina della relazione allegata alla proposta di deliberazione ovvero che nel 2020 l’importo non pagato dai cittadini, iscritti all’anagrafe tributaria, per la Tari era di 1.976.121,59 euro mentre a seguito dell’aumento della Tariffa di circa il 40% avvenuto nell’anno 2021 la somma non versata nelle casse comunale dagli stessi cittadini è pari ad 3.118.032 euro. Questi sono ulteriori debiti che andranno a gravare sulle casse comunali per i prossimi anni e sicuramente anche per il prossimo piano di riequilibrio. Il Partito democratico – conclude il capogruppo – ieri in Consiglio ha cercato di avanzare proposte per migliorare la situazione legata alla gestione dei rifiuti ed alla conseguente tariffa evidenziando tuttavia una mancanza di prospettiva di questa amministrazione che ha manifestato negli atti come unico rimedio l’aumento fino al 2025 della tariffa e, pertanto, del tributo Tari».

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