martedì,Aprile 23 2024

Comune di Vibo, l’assessore Nardo: «Questo Bilancio deve assorbire una voragine di passività»

Ancora troppo bassa la percentuale di riscossione dei tributi che non permette di recuperare i disavanzi. A complicare le cose l’emergenza pandemica e il caro energia. Il documento contabile approvato in Consiglio con i soli voti della maggioranza e uno contrario

Comune di Vibo, l’assessore Nardo: «Questo Bilancio deve assorbire una voragine di passività»
L'assessore Maria Teresa Nardo

«La norma prevede che propedeutico al Bilancio di previsione sia il Documento unico di programmazione, che riprende i contenuti dei documenti di programmazione degli anni precedenti che riguardano questa amministrazione. Nel Dup, in particolare, quest’anno viene valorizzata la dimensione dei progetti del Pnrr, ossia quello che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ha stabilito fino al 2026. Nella parte tecnica del Dup si può notare che, nelle pagine che riguardano le tabelle dei dati finanziari, la missione che assorbe maggiormente le risorse riguarda lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale che assorbe il 43% di risorse di Bilancio. Quindi, nel Bilancio di questo ente, il grosso della spesa viene assorbita dalla gestione dei rifiuti e quest’ultima fa la differenza anche sulla qualità del Bilancio e sulla sostenibilità del Bilancio stesso. È bene, pertanto, evidenziare come il Dup distribuisca in termini percentuali l’assorbimento delle risorse».

Così l’assessore alla Programmazione finanziaria al Comune di Vibo Valentia Maria Teresa Nardo oggi in consiglio comunale in apertura della sua relazione sul nuovo Bilancio di previsione, con allegato il Piano triennale delle opere pubbliche, e appunto sul Dup, pratiche poi approvate con i soli voti della maggioranza di centrodestra e uno solo contrario. «Bisogna, inoltre, osservare – ha aggiunto l’esponente della giunta – che la programmazione 2022 del Dup, coerentemente con il Bilancio di previsione, mette in luce i sacrifici che questa amministrazione sta facendo e deve continuare a fare nel futuro. Mi riferisco in modo particolare alle risorse di parte corrente che devono essere destinate alla copertura del Fondo crediti di dubbia esigibilità e alla copertura dei disavanzi pregressi». [Continua in basso]

Pesante eredità del passato e basso tasso di riscossione dei tributi

Andando al nuovo documento di programmazione finanziaria, l’assessore ha spiegato in aula che «questo Bilancio deve assorbire una voragine di passività presenti e anche situazioni negative che abbiamo ereditato e che il contesto ha anche peggiorato. Questo Bilancio è stato, pertanto, ispirato a principi di prudenza: il Fondo crediti di dubbia esigibilità è stato adeguato, noi continuiamo ad avere un basso tasso di riscossione dei tributi. Questo dato è nella media regionale, ma continua ad essere basso. Questo vuol dire che tale dato non ci permette di recuperare i disavanzi pregressi in tempi veloci, perché deve essere destinato alle spese che servono per la gestione dei servizi essenziali. Il Bilancio, infatti, deve destinare al Fondo crediti di dubbia esigibilità 8 milioni di euro annui. Questi 8milioni di euro potevano essere destinati alla spesa corrente. Dal 2015  – ha proseguito nella sua relazione Maria Teresa Nardo – sappiamo che la Corte dei Conti ha detto che il Comune di Vibo non ha correttamente accantonato il Fondo crediti. Oggi abbiamo un Fondo adeguato, ma assorbe 8 milioni di entrate che è necessario accantonare a fronte del rischio di riscossione. Esistono, inoltre, altri 4 milioni di disavanzo degli anni precedenti che il Comune sta coprendo. Quindi, il Bilancio del 2022 destina entrate proprie per coprire 8 milioni di Fondo crediti di dubbia esigibilità e 4 milioni di disavanzi del Piano di riequilibrio o altri disavanzi degli anni pregressi. Questo significa che, se consideriamo la nostra parte corrente, ovvero le entrate che ammontano a circa 40 milioni di euro di previsioni, capiamo bene qual è il sacrificio che sta facendo il Comune di Vibo Valentia per poter ripianare e assorbire queste passività. A ciò si deve aggiungere che ci sono oltre 2 milioni di debito tra quota capitale e interessi di mutui pregressi o anticipazioni di liquidità. Tutte queste cifre gravano sul Bilancio per il 2022».

I titoli abitativi la parte positiva

C’è, però, da segnalare che ci sono elementi positivi, in particolare la Corte dei Conti nella sua relazione si sofferma sulle entrate da titoli abitativi. Nell’anno 2020 l’introito da proventi da permesso a costruire era intorno a 250 mila euro, nel 2021 arriviamo quasi a 800 mila euro. Sono questi piccoli segnali positivi che vanno monitorati e per il 2022 abbiamo previsto prudenzialmente che tali entrate rimangano intorno a 700mila euro, per non inserire un’entrata che potesse essere sovrastimata. Oltre a questo segnale di miglioramento, si è cercato di passare ad una nuova gestione di riscossione delle entrate, ma io credo che la città di Vibo non abbia migliorato la percentuale di riscossione anche per la situazione pandemica, viste le difficolta che le attività commerciali hanno dovuto affrontare. Come dimostrato anche dai dati nazionali che attestano un calo della riscossione delle entrate su tutto il territorio nazionale». [Continua in basso]

Lasciato un Fondo vincolato di quasi 35 milioni di euro

Per l’assessore, tuttavia, un dato «oggettivo» è rappresentato dal Fondo cassa. «Noi – ha detto ancora l’assessore -, nonostante le carenze e le difficoltà intervenute a seguito della pandemia e il blocco della riscossione, siamo riusciti a lasciare un Fondo vincolato che arriva quasi a 35 milioni, che va più che doppiare il Fondo degli anni precedenti. Ora non possiamo dire che è un Fondo cassa che è stato costituito con la riscossione dei tributi, però è un Fondo cassa che è stato costituito grazie alla gestione oculata delle risorse aggiuntive che lo Stato ci ha mandato proprio perché abbiamo presentato il Piano di riequilibrio, se fossimo andati invece in dissesto non avremmo avuto queste entrate straordinarie che ammontano a circa 15 milioni di euro che ancora non abbiamo incassato completamente. Credo – ha sottolineato l’assessore – sia un caso unico il fatto che esistano in giacenza quasi 35 milioni di euro e ci si trovi in questa situazione di crisi con un Piano di riequilibrio non approvato dalle Sezioni riunite».

A complicare le cose anche il caro energia

L’assessore ha, poi, riferito che «questo Bilancio ha dovuto anche estrarre risorse per delle situazioni straordinarie sopravvenute. Una su tutte il rincaro dell’energia elettrica. Abbiamo calcolato l’ultimo trimestre del 2021 e lo abbiamo rapportato al primo trimestre del 2022 e possiamo dire che il costo è più che raddoppiato per Comune di Vibo. Ci sono stati dei ristori, ma questi non sono stati affatto sufficienti a coprire il rincaro. Il Comune possiede circa 400mila euro che potranno essere destinati al rincaro dell’energia. Il Bilancio, tuttavia, ha ad oggi coperto il rincaro dell’energia e in più ha coperto dei contratti legati ai fitti per le scuole. Questo  – è stato fatto notare – incide negativamente su tutti i parametri e anche su una valutazione da parte della Corte dei Conti, ma l’amministrazione sapeva che non poteva lasciare inevasa la richiesta per una adeguata struttura scolastica per ospitare i bambini. Questa è una spesa corrente che è stata inserita in Bilancio, tecnicamente si potrebbe dire che i fitti passivi non sono un elemento positivo da inserire in un Bilancio con un Piano di riequilibrio, ma si tratta di un servizio essenziale. Ci si augura che i lavori pubblici possano realizzare strutture adeguate per liberare il bilancio da queste somme, che oggi gravano per circa 500mila euro. Abbiamo, infine, sul Bilancio – ha concluso Maria Teresa Nardo – il parere dei revisori positivo, ma che sollecita un’azione più forte in termini di riscossione. E ci auspichiamo che questo avvenga e confidiamo in questa nuova gestione rispetto alla quale l’azione di controllo dovrà essere forte. Il comune dovrà vigilare sulla qualità e sull’attività che porterà avanti questa nuova società, sempre in un’ottica di collaborazione ma comunque senza trascurarne il controllo».

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