venerdì,Marzo 29 2024

Trasferimento della scuola Murmura di Vibo, Barbuto: «La sede scelta è davvero sicura?»

L'esponente del movimento Liberamente progressisti torna sulla decisione di spostare il plesso a Palazzo Gemini: «Possibile non si sia trovata un'alternativa fra gli immobili disponibili in città?»

Trasferimento della scuola Murmura di Vibo, Barbuto: «La sede scelta è davvero sicura?»
Palazzo Gemini
L’istituto “Murmura”

Sergio Barbuto, componente del movimento Liberamente progressisti, torna sul trasferimento della scuola Murmura di Vibo Valentia a palazzo Gemini, sulla statale 18, ponendo alcune «inquietanti» domande e puntando il dito contro la giunta Limardo. «Colpisce – scrive in una nota – il silenzio di un’amministrazione (che evidentemente è in altre faccende affaccendata) in relazione alle osservazioni che da più parti sono pervenute sullo spostamento del plesso scolastico Trentacapilli/Murmura nella zona industriale della città. Una soluzione che, come abbiamo già avuto modo di osservare, appare assolutamente inadeguata alle esigenze dei nuclei familiari interessati, costretti ad organizzare la mobilità in relazione a questo lontano trasferimento. Ma, superando l’evidenza di alcune palesi scelte scellerate, si pongono alcuni inquietanti interrogativi che non possono essere ignorati e che necessitano di una risposta trasparente oltre che urgente». [Continua in basso]

Barnuto dunque si chiede: «La scelta della sede, quale momentanea struttura scolastica, ha le caratteristiche per accogliere degli studenti? Ci sono i requisiti di sicurezza adeguati ad un plesso che deve ospitare attività didattiche? Come mai un altro ufficio aperto al pubblico in quella medesima sede, quale il Genio Civile della Regione, si è dovuto trasferire dopo oltre un ventennio? Le peculiarità tecniche che regolano la fruizione di edifici scolastici, su tutte l’agibilità della struttura, sono in essere? In ultimo, non si poteva tentare di trovare una consona alternativa fra gli immobili disponibili in città?» Tutti interrogativi rispetto ai quali l’esponente di Liberamente progressisti auspica «che quanto prima pervenga una risposta».

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