venerdì,Marzo 29 2024

IL MATRIMONIO

L'assessorato dato a Lorenzo Lombardo è la vittoria di Peppe Mangialavori. Con buona pace del sindaco Elio Costa che adesso non è più civico.

IL MATRIMONIO

Ad un certo punto il sindaco Elio Costa se lo sarà chiesto: per Peppe e Peppe mi tengo Peppe mio. Inutile fare la guerra, tentare di proseguire verso una strada che porta al suicidio politico, memore inoltre di una esperienza simile alla prima legislatura, per inseguire l’agognato sogno del civismo. Il sindaco alla fine ha scelto: vada per l’assessore che piace alla gente. Alla gente e a Peppe. Mangialavori, s’intende. Che alla fine della storia è il vincitore assoluto di questa strana partita a braccio di ferro. Lui, del resto, per questioni professionali – ironizzando – sa dove mettere le mani.

Basta con nomine esterne, molto meglio rinforzarsi con gli uomini dentro casa. Per due motivi. Il primo è strategico: Vibo Marina è ormai disillusa dal comportamento di Costa, urge quindi trovare una soluzione. E Lorenzo Lombardo è l’asso nella manica perché è proprio Vibo Marina che lo ha voluto e votato. Il secondo è politico: Costa perde definitivamente la verginità, ma paradossalmente si rafforza. Si rafforza lui e rafforza Mangialavori, che adesso ha pure un assessore in giunta e 5 fedelissimi in maggioranza. Tutto lecito e legittimo, chiaramente. Ma lo scacchiere adesso si colora di centro-destra a tutti gli effetti. Non che prima non lo fosse, ma adesso è certificato. In pratica la lezione del giorno è: non può esistere a Vibo Valentia un padre padrone, l’uomo assoluto, lo sbandieratore della libertà. Elio Costa ci ha provato, davvero. Non era una intenzione finta la sua, credeva sul serio di poter costruire una squadra di “pasionari” senza cappello. Lo ha dimostrato già dal varo della giunta, mettendo dentro “esterni” e sodali, senza contare però che il tempo non è poi così galantuomo come si dice e piano piano si riprende ogni cosa, entusiasmi compresi. Tutto è politico ed è pure giusto così.

In fin dei conti Lombardo ha preso i suoi bei 349 voti alle ultime elezioni, perché non dovrebbe essere un assessore? E li ha presi anche (e soprattutto) perché il main sponsor era ed è Giuseppe Mangialavori. Ed ecco perché appunto è assessore in ritardo. Il disegno è semplice, più semplice di quanto si pensi: senza accordi si cade. Altrimenti sei un Antonio D’Agostino del Forum delle Associazioni, ovvero uno che a queste latitudini perderà sempre.

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