venerdì,Aprile 19 2024

Alienazione degli immobili comunali, Termini (Pd): «No alla speculazione»

Il dirigente provinciale del Pd denuncia il tentativo della Giunta di fare cassa svendendo il patrimonio pubblico della città.

Alienazione degli immobili comunali, Termini (Pd): «No alla speculazione»

«L’azione politica messa in atto dalla giunta comunale targata Elio Costa, che si è profilata negli ultimi giorni, appare vergognosa ed è la prova provata di una classe politica incapace di amministrare una città».

È questo il duro commento che il dirigente provinciale del Pd, Gerlando Termini, riserva alla Giunta di Vibo Valentia in relazione all’approvazione del “Piano di alienazione e valorizzazione degli immobili per il triennio 2016/2018”.

Un atto che Termini giudica un ennesimo scempio che segue e i problemi rimasti irrisolti in materia di acqua, rifiuti, abbandono delle zone periferiche della città. Un piano che, ravvisa il dirigente democrat, «prevede la messa in vendita di numerosi patrimoni comunali, alcuni dei quali storici, come la sede della Società operaia del mutuo soccorso ed i due palazzetti dello sport di viale della Pace. Ciò al fine di ripianare le casse comunali svuotate da un dissesto finanziario consumatosi negli ultimi anni di governo e consentire la previsione di un bilancio comunale attivo».

Termini chiarisce di trovare «assurdo che la soluzione all’incuria governativa, all’incapacità di amministrare ed agli sprechi della politica debba gravare sulla ricchezza dei cittadini e sul patrimonio della città. Non è concepibile che i vibonesi debbano assistere impotenti alla messa in vendita del patrimonio comunale ereditato nei decenni ed alla consegna dello stesso nelle mani del privato di turno. Si tratta di beni appartenenti a tutti noi, che il Comune ha il compito e il dovere di valorizzare anziché farne strumento di lucro».

Un piano, ancora, che rappresenta a parere dell’interessato «lo specchio di un’amministrazione comunale che è la continuazione naturale di quella devastante che l’ha preceduta, un’amministrazione che sta gettando pian piano la maschera del civismo dietro cui si era celata in campagna elettorale, facendo emergere, ora, tutti i suoi limiti nella programmazione e nella gestione del governo della città».

Infine la richiesta, al sindaco,, di «un passo indietro, abbandonando un piano programmatico comunale ingiusto e deturpante, che avrà come unico lascito l’impoverimento del territorio e del patrimonio di noi cittadini vibonesi» e, ai consiglieri che saranno chiamati a ratificare l’atto, «di assumere le vesti del comune cittadino e di impedire, attraverso la votazione contraria, la consumazione di una speculazione patrimoniale della città».

Concludendo, l’annuncio dell’avvio, nei prossimi giorni, di «una raccolta firme atta ad illustrare la problematica ai cittadini. Tali firme saranno poi consegnate al sindaco in persona sperando di sensibilizzare la sua azione di governo e di smuovere la sua coscienza vibonese».

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