martedì,Aprile 16 2024

Campagna elettorale a Vibo e dintorni, Umanesimo Sociale: «Grande confusione politica»

Domenico Consoli precisa che il gruppo non si identifica in nessun partito e lancia un forte appello ai propri simpatizzanti

Campagna elettorale a Vibo e dintorni, Umanesimo Sociale: «Grande confusione politica»
Domenico Consoli
Il dottor Domenico Consoli
Domenico Consoli

«In questa fase di accelerazione della campagna elettorale affiorano sempre di più le posizioni strumentali di molte forze politiche irresponsabilmente sbilanciate solo alla ricerca esasperata del consenso. Di giorno in giorno, da ogni parte politica, avanzano proposte dai costi di decine e decine di miliardi senza l’indicazione delle fonti di finanziamento. In una fase di estrema confusione politica ulteriormente resa peggiore da un insano sistema elettorale e da una decurtazione del numero dei parlamentari, mortificante per la rappresentanza delle autonomie locali e delle identità territoriali, Umanesimo Sociale lancia un forte appello ai propri fidelizzati. Lo fa nella certezza e nella consapevolezza di una verità inconfutabile, quella di essere la più rappresentativa e numerosa espressione, nella città di Vibo Valentia, del mondo che non appartiene al centrodestra ed in termini analoghi esprimendo posizioni che anche nella Provincia hanno diffusamente sollecitato e raccolto grande consenso». E’ quanto afferma Domenico Consoli, leader del movimento “Umanesimo Sociale”, il gruppo nato a Vibo Valentia costituito da cittadini e professionisti. [Continua in basso]

«Umanesimo Sociale ritiene di non potersi identificare, per la sua stessa vocazione che trova riscontro nel proprio statuto, in alcuno dei partiti che militano nell’agone politico, non adeguatamente rappresentativi dei bisogni ideologici di Umanesimo Sociale stesso – sostiene Consoli – e nei confronti dei quali l’associazione muove ampie e sostanziali critiche soprattutto in termini di negligenza della società civile e della proterva e determinata battaglia per l’autoconservazione. In tale contesto – continua poi Domenico Consoli – vi è comunque un’indipendente variabilità tra le forze politiche che delineano un perimetro da cui Umanesimo Sociale intende non essere minimamente inglobato. È il perimetro che raccoglie un centrodestra populista, sovranista, illiberale, profondamente lacerato e sostanzialmente diviso ma coeso, forte e unito dall’interesse di una vittoria finalizzata alla conquista degli strumenti di autoaffermazione, indipendentemente dagli sfasci che possano conseguirne».

Per quanto riguarda l‘ambito della restante tripolarità, il leader evidenzia che «secondo coscienza e in assoluta libertà, ciascun componente di Umanesimo Sociale veicolerà il proprio consenso e quello delle persone idealmente più vicine. C’è un perché votare anche se non è indicabile a cuor leggero per chi votare. Tale sofferta e meditata scelta nasce dalla necessità di realizzare le condizioni per verificare la reale rappresentatività di ciascuna forza politica senza rischiare di sopravvalutarne alcuna o indirettamente penalizzarne altra. Ciò anche in quanto, nel percorso futuro, sarà indispensabile avviare un dialogo che parta dalla necessità dell’unità, finalizzando eticamente al bene comune un tentativo di sintesi tra le diverse sensibilità politiche del tripolo. Nella futura agenda politica – conclude poi Domenico Consoli – Umanesimo Sociale, quale attore centrale, si propone di conseguire un simile target, come prioritario e irrinunciabile, anche nell’ottica di prossime scadenze istituzionali».

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