martedì,Aprile 23 2024

Pizzo, i democratici napitini e quella bussola impazzita

Esponenti di partito presenti in consiglio comunale sia in maggioranza che all’opposizione. Franco Procopio stronca il coordinatore cittadino Raffaello Molé: «Rappresenta solo quattro amici»

Pizzo, i democratici napitini e quella bussola impazzita

Alla fine tutti i nodi vengono al pettine e anche il Pd, unico partito al momento strutturato sul territorio, comincia a pagare lo scotto delle proprie contraddizioni interne. Succede a Pizzo. In questo affascinante centro rivierasco, patria del gelato tartufo, convivono nello stesso soggetto due partiti: uno di lotta e uno di governo, che si disconoscono a vicenda e si lanciato accuse appena velate di “deviazionismo”, tradimento o, peggio ancora, apostasia.

Da una parte l’amministrazione comunale guidata Gianluca Callipo, esponente del renzismo della prima ora che nella rottamazione c’ha creduto in tempi in cui nessuno dava credito, soprattutto nel Vibonese, al futuro presidente del Consiglio dei Ministri. Sindaco che ha sponsorizzato la candidatura di Raffaello Molé a coordinatore provvisorio del circolo cittadino. Sull’altro versante il consigliere comunale eletto con la maggioranza ma poi passato all’opposizione, Franco Procopio, dirigente provinciale sempre del Pd, “bersaniano di ferro”, referente in loco del deputato Bruno Censore e, quindi, vicinissimo alle posizioni del segretario provinciale Michele Mirabello.

La conseguenza è disastrosa: nella città dove trovò la morte re Murat non si capisce chi rappresenta chi. Succede, quindi, che il coordinatore provvisorio, ossia Molé, intervenga pubblicamente, e in veste di massimo referente locale dei democratici, per difendere la giunta municipale dagli attacchi delle minoranze e che un consigliere di opposizione, appunto Procopio, non replichi sul merito ma si limiti a far presente che Molé parli solo a nome, citiamo testualmente, di «quattro amici». Chiamale se vuoi …involuzioni.

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