mercoledì,Aprile 24 2024

Mensa dei poveri, la proposta di Pilegi e Lo Schiavo incassa il sostegno della Cgil

Secondo il coordinamento provinciale del sindacato: «Una città come Vibo, per la sua storia e per i suoi profili sociali, non può disattendere il valore dell'accoglienza e della solidarietà»

Mensa dei poveri, la proposta di Pilegi e Lo Schiavo incassa il sostegno della Cgil

«Consideriamo molto importante l’impegno promosso dai consiglieri comunali, Pilegi e Lo Schiavo, per la riapertura della mensa dei poveri. Un gesto di grande sensibilità che coglie dal basso i bisogni di una crescente indigenza ed emarginazione di fasce molto deboli di popolazione, locale e non. Una umanità che i vibonesi hanno sempre avuto e che quotidianamente manifestano con una composta generosità nei tanti luoghi del bisogno».

A riferirlo è la Cgil di Vibo Valentia in relazione alla proposta rilanciata dai consiglieri comunali d’opposizione Antonio Lo Schiavo e Loredana Pilegi inerente la presentazione di un ordine del giorno in consiglio comunale per l’istituzione della mensa dei poveri a Vibo Valentia.

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«Serve, tuttavia – spiega il sindacato -, una maggiore disponibilità dell’amministrazione comunale e del sistema pubblico per dare un efficiente modello organizzativo, nei luoghi e tra i soggetti impegnati nel sociale. Più volte in passato abbiamo sostenuto gli sforzi di quanti, come monsignor Fiorillo, si preoccupavano di dare spazi all’accoglienza nella casa di Nazareth, spesso insufficiente di posti e di finanze. Non da ultimo, il prezioso impegno della Caritas per istituire un fondo di solidarietà a sostegno dei dipendenti della Provincia, con maggiore disagio per i mancati pagamenti degli stipendi».

Secondo il coordinamento provinciale della Cgil: «Una città come Vibo, per la sua storia e per i suoi profili sociali, non può disattendere il valore dell’accoglienza e della solidarietà. Abbiamo condizioni e strumenti per agire concretamente sul problema. Oltre alla istituzione di uno specifico fondo per le donazioni, si può creare una rete apposita di volontariato utilizzando strutture ampiamente disponibili dalla confisca dei beni e dei patrimoni alla criminalità organizzata. Pertanto, invitiamo e disponiamo la nostra volontà nel ricercare ogni possibile soluzione per la riapertura della mensa dei poveri e per costituire una efficiente rete di azione atta a fronteggiare le crescenti forme di ingiustizie e di diseguaglianze sociali».

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