mercoledì,Aprile 24 2024

Dimissioni del sindaco di Ionadi, la minoranza: «A pagarne le spese non siano i cittadini»

Il gruppo d’opposizione si riserva di valutare le azioni politiche da mettere in atto nell’interesse della comunità, escludendo categoricamente la possibilità di “larghe intese” con la Giunta

Dimissioni del sindaco di Ionadi, la minoranza: «A pagarne le spese non siano i cittadini»

«Ciò che il gruppo di minoranza “Progetto Comune per Ionadi” aveva sostenuto fin dal primo giorno ha trovato oggi riscontro. L’esperimento è fallito. Una bocciatura sonora a quella che è stata ideata come una macchina per vincere le elezioni, non tenendo conto però del fatto che dal giorno dopo bisognava amministrare».

Continuano a far discutere le dimissioni del sindaco di Ionadi Caterina Signoretta. A prendere posizione sono i consiglieri del gruppo di minoranza “Progetto Comune per Ionadi”. Secondo Fortunato Gentile, Fabio Signoretta, Rosamaria Gullì e Saverio Cirianni, non poteva funzionare «un programma politico costruito frettolosamente e che non ha mai potuto trovare concreto riscontro poiché i numeri in consiglio comunale non lo hanno mai permesso».

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Così chiariscono: «ognuno si assuma le proprie responsabilità. Perché da domani il nostro territorio non potrà più permettersi di subire situazioni simili che segnerebbero, questa volta in modo definitivo, un colpo di grazia per l’Ente. A pagare le spese dei giochi della politica non possono certo essere i cittadini. Bisogna invece rialzarsi, raccogliere nuovamente idee e contributi che avevano mosso già il nostro programma elettorale in occasione delle ultime amministrative e, alla luce di questa esperienza, alzare lo sguardo, certi che i cittadini ionadesi avranno voglia di riscattarsi. Pertanto, il gruppo di minoranza si riserva di valutare le azioni politiche e amministrative da mettere in atto nell’interesse esclusivo della comunità, escludendo nel modo più assoluto la possibilità di mettere in piedi qualsiasi tipo di larghe intese con il sindaco e la sua Giunta».

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