Ristrutturazione Jazzolino e cantiere nuovo ospedale di Vibo, Barbuto (Avs): «Regna l’incertezza, dove sono i fondi e il progetto esecutivo?»
Secondo il consigliere comunale le criticità principali riguardano la sorte dei 25 milioni di euro che dovrebbero servire a riqualificare il vecchio nosocomio e i tempi lunghi di realizzazione di quello in contrada Cocari
Il tema sanità apre uno scenario che, «di imprevedibile non ha nulla – scrive in un comunicato stampa Sergio Barbuto, AV Sinistra italiana – Liberamente progressisti -, poiché le azioni che si succedono, da sempre, vanno in direzione opposta rispetto alle esigenze dei cittadini “fruitori” che spesso subiscono le inefficienze operative e organizzative del sistema sanitario locale. Da più parti si registrano interventi che pongono interrogativi ai quali si danno risposte evasive o evanescenti, che come sempre non tengono conto dei reali diritti che la sanità dovrebbe garantire. La riqualificazione e ristrutturazione dello Jazzolino e la realizzazione del nuovo nosocomio rimangono due grosse incognite per motivi diversi: una riguarda un finanziamento che non si capisce se abbia avuto seguito, viste le ipotetiche scadenze alle quali era sottoposto; l’altra, con un cronoprogramma ballerino, ne altera il piano iniziale, che prevedeva una tempistica già non rispettata».
Per quanto attiene allo Jazzolino, prosegue Barbuto, «come prevedevano gli step iniziali, palesati dal commissario dell’Asp vibonese, doveva esserci un finanziamento di 25 milioni di euro per ristrutturare l’intero corpo di fabbrica, che comprendeva anche un piano di gestione a comparti dei diversi reparti, i quali avrebbero avuto i lavori di ristrutturazione non contestuali, per non dare troppi disagi agli utenti. Di tutto ciò non si conosce lo stato dell’arte: nessuna risposta, nessuna è stata data con chiarezza, e nessun cantiere è stato consegnato. Il nuovo ospedale ha sì un cantiere in fermento, dove si vedono maestranze operative e mezzi che si succedono continuamente, ma è anche vero che le tempistiche già previste non sono state rispettate: si prevedeva la conclusione nei primi mesi del 2026 (oggi siamo ancora alle prime opere in elevazione delle pilastrature del piano terra), e soprattutto l’approvazione del progetto esecutivo, prevista entro gennaio 2023, è ancora oggetto di discussione».
«Interrogativi inquietanti, che non hanno alcuna certezza. Non è possibile mantenere questo stato di incertezza sul tema della sanità, che rappresenta la centralità politica di ogni amministrazione, ma che, soprattutto, interessa tutti i cittadini, i quali non vedono la sanità come ambito di certezza e rassicurazione. I nostri diritti – ha poi concluso Barbuto – non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti. La salute è un diritto, e farla rispettare tutelandoci è un dovere».