venerdì,Aprile 19 2024

Sant’Onofrio, minoranze contro il presidente del Consiglio: «Non saremo in aula per il Bilancio»

I gruppi d’opposizione “Insieme per la rinascita” e “Per Sant’Onofrio” mettono alla berlina Giuseppe Ruffa colpevole, a loro dire, di «farsi beffe dei consiglieri e dell’istituzione rappresentata»

Sant’Onofrio, minoranze contro il presidente del Consiglio: «Non saremo in aula per il Bilancio»

«Prosegue ormai in forma patologica la strategia di voler espropriare il ruolo del consiglio comunale da parte di un presidente che è da tutti considerato insufficiente a gestire ciò che ha a che fare con il civile e democratico confronto, nel rispetto della dialettica e delle prerogative di tutti i consiglieri comunali. Egli si diverte con arroganza e senza il rispetto del ruolo che riveste, permettendosi addirittura il lusso di sbeffeggiare i capigruppo consiliari dell’opposizione deturpando loro il viso con caricature di bassissimo profilo e di acida intolleranza. Davvero uno spettacolo mai visto, un’azione bruttissima che lascia senza parole».

A lanciare strali contro Giuseppe Ruffa, presidente dell’assise comunale di Sant’Onofrio, sono i gruppi consiliari “Insieme per la rinascita” e “Per Sant’Onofrio”, composti rispettivamente da Salvatore Bulzomì e Giuseppe Arcella e da Pietro Lopreiato e Paolo Riga. Gruppi di minoranza già sul piede di guerra contro la maggioranza guidata dal sindaco Onofrio Maragò per le note vicende della realizzazione dell’Eco-distretto provinciale e del centro Sprar sul territorio comunale.

E, infatti: «dopo mesi di infuocati dibattiti su problematiche – spiegano i consiglieri -, quali quelli che riguardano l’accoglienza di migranti/rifugiati e la realizzazione di una mega discarica consortile, il geniale presidente non avverte mai il bisogno morale di convocare un consiglio comunale per aprire un confronto ed esporre alla cittadinanza scelte che certamente incidono sul destino di una comunità. Al contrario, si dà la solennità a comunicazioni circa il funzionamento del Consiglio, a regolamenti sulla diffusione di volantini e non trova mai il tempo di soffermarsi sulle scelte dal grande impatto sociale. Egli non sa e non capisce che una politica che non sa ascoltare o che non coltiva le diversità di opinioni, certamente ha il fiato corto e arriverà alla fine».

Poi la questione più attuale inerente «la convocazione di una conferenza dei capigruppo nella quale introduce (Ruffa, ndr) “una valutazione su richiesta di inserimento all’ordine del giorno della discussione su temi di interesse generale” fatta dalla minoranza consiliare. Roba incomprensibile – tuonano gli esponenti di minoranza -, ha poi comunicato agli stessi consiglieri di opposizione richiedenti la convocazione di un consiglio comunale aperto sulla questione della discarica consortile, che “il regolamento del consiglio comunale non prevede la formula della discussione così come indicata nella richiesta”. Come dire la discussione su questi temi fatela magari al bar, a casa o in riva al mare!».

Dunque l’affondo: «egli gioca con l’istituzione consiliare, noi esigiamo il rispetto e l’osservanza di tutte le prerogative. Le qualità di condurre l’assise consiliare che rappresenta l’unità del paese o si ha o non si ha. Per questo non può più continuare a fare il Presidente di un Consiglio di una comunità che merita una diversa e rispettosa rappresentanza. Non può decidere come vuole di inserire o meno un argomento o finalmente stabilire di procedere alla nomina di un vicepresidente del Consiglio obbligatorio per Statuto, dopo dieci mesi e soprattutto non può offendere dignità ed intelligenza altrui».

Per questi motivi i gruppi consiliari “Insieme per la Rinascita” e “Per Sant’Onofrio” per protesta «non parteciperanno alla sessione del bilancio 2017, non avvalleranno nessuna azione di restringimento degli spazi della democrazia e si affidano al buon senso degli altri consiglieri per il ripristino delle regole del vivere civile. Si fa davvero fatica a pensare – concludono Bulzomì, Arcella, Lopreiato e Riga – che a tutto ciò non ci sia un rimedio e che non possa essere sviluppato un sereno e vantaggioso confronto sulle problematiche che affliggono la nostra comunità».

top