Dissesto idrogeologico, Miceli: «Evitare altri stop burocratici»

I soldi ci sono, da anni ormai. Ma rischiavano di andare perduti se non si fosse corsi ai ripari velocizzando l’iter. Si tratta dei finanziamenti per la messa in sicurezza di tre fossi del Comune di Vibo Valentia, stanziati nell’ambito del post alluvione del 2006 e disponibili dal 2014, ma il cui iter era fermo al progetto preliminare approvato dalla Provincia proprio sei anni fa. La situazione è stata sbloccata nel 2018 dall’allora assessore ai Lavori pubblici Lorenzo Lombardo, ma era finita nel dimenticatoio di nuovo, con il rischio concreto che quei 2 milioni e mezzo di euro finissero perduti.

A sollevare il caso, e sollecitare un intervento delle autorità preposte, è stato il consigliere comunale Marco Miceli. Che oggi interviene sull’argomento: «Considerando che se tali fondi non venissero utilizzati entro un certo termine andrebbero perduti – spiega l’esponente del Pd – ho preso l’iniziativa di affrontare tale tematica in seno alla commissione Lavori pubblici, di cui sono componente, ponendo l’accento sull’anomala stasi dell’avvio dei lavori suddetti. Successivamente qualcosa si è mosso e il Comune, probabilmente avendo constatato l’impossibilità dei Rup precedentemente nominati a svolgere gli incarichi loro conferiti, ha nominato i nuovi responsabili dei procedimenti. Mi auguro, a questo punto, che costoro provvedano, quanto prima, ad avviare le procedure per ottenere i progetti i esecutivi e quindi – rimarca il consigliere comunale – i lavori necessari per la messa in sicurezza del territorio e che non si verifichino ulteriori intoppi burocratici».

Miceli incalza anche su un altro fronte, quello politico: «Sarebbe necessario un monitoraggio sugli eventuali indirizzi dell’esecutivo, laddove e se esistenti, sull’apparato burocratico, poiché non è ammissibile che le lungaggini delle procedure amministrative, di fatto, blocchino l’esecuzione di interventi necessari ed urgenti, con consequenziale grave rischio per la salute e l’incolumità della collettività». Infine, un invito alla cittadinanza interessata «a seguire i lavori delle commissioni, che sono pubbliche, partecipando così all’attività politica; tanto, per valutare l’efficienza dell’operato delle commissioni stesse, che spesso, anche grazie al contributo di consiglieri di opposizione, riescono ad incidere sull’attività amministrativa del Comune, occupandosi di tematiche pregnanti».

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