venerdì,Marzo 29 2024

Sant’Onofrio, Pezzo contro Maragò: «Basta incarichi professionali a tecnici forestieri»

L’ex segretario Udc punta il dito contro il primo cittadino rimproverandogli di aver preferito avvalersi di professionisti esterni, con un aggravio di spesa, invece che di quelli locali

Sant’Onofrio, Pezzo contro Maragò: «Basta incarichi professionali a tecnici forestieri»

«Dopo le galvanizzanti scelte di progresso, di lotta alla disoccupazione e d’impegno al ripopolamento di questo nostro paese, l’amministrazione passa agli attacchi personali con il già collaudato metodo, impartito dal capo, della vecchia politica comunista sovietica. Se questa è l’amministrazione “Senza olio di palma” e se dovesse, tra l’altro, pensare che al di fuori del proprio recinto ci siano persone con l’anello al naso, io, fossi in loro, mi preoccuperei fortemente».

A parlare è l’architetto Antonino Pezzo, già segretario Udc a Sant’Onofrio ed amministratore comunale, e da sempre attento osservatore della politica locale nonché professionista che ha spesso svolto incarichi per conto dell’Ente comunale. E proprio alle sue “vicissitudini” professionali si riferisce lo sfogo oggetto della sua ultima uscita pubblica.

«Non posso lasciar passare in silenzio il miserabile atto – afferma -, contro la persona, la professionalità, la famiglia perpetrato dall’Amministrazione Maragò nei miei confronti. Il mio fatto personale non penso possa interessare più di tanto alla gente ma ho voluto renderlo pubblico affinché i nostri concittadini vengano a conoscenza del modo di operare di questa Amministrazione».

Pezzo si riferisce quindi alla «determinazione risalente al luglio 2016 da parte del responsabile dell’Area tecnica, quando al sottoscritto veniva affidato l’incarico professionale per il miglioramento sismico della sede comunale. Questa Amministrazione, cambiato il responsabile dell’ufficio e affidato il servizio ad uno degli assessori, congela quella determinazione e affida l’incarico ad altre figure professionali. Il fatto però che lo stesso incarico sia stato affidato a professionisti forestieri e non a tecnici del posto, questo si, questo ai nostri concittadini interessa ed è giusto che lo debbano sapere. Debbono sapere, altresì, che per lo stesso identico incarico, disconosciuto al sottoscritto, sono stati preferiti tecnici di fuori, sentite e tremate, per un importo di 18.814,03 euro in più».

Ciò che fa indignare Pezzo è che «il sindaco e la sua maggioranza parlano delle difficoltà economiche in cui versa il nostro comune ma quando devono dare incarichi a tecnici di fuori non badano a spese. Questo – afferma il professionista – non è tollerabile per un’amministrazione che predica trasparenza, sviluppo e valorizzazione del territorio, lotta alla disoccupazione».

Ancora una volta «vengono preferiti tecnici forestieri. Sorge spontaneo chiedersi: ma questa amministrazione da quale parte sta? Questo è grave caro sindaco, ma non ti devi giustificare con me, devi dare conto ai numerosi colleghi ingegneri ed architetti di Sant’Onofrio che, pur potendo, non avete scelto».

Quindi l’invito: «Torna sui “ferri” (il ballatoio da cui si tengono i comizi in piazza Umberto, ndr) e spiega alla nostra gente di queste scelte che non penso siano a favore di questa comunità. Torna sui “ferri” e di’ perché avete scelto professionisti di fuori nonostante a Sant’Onofrio se ne contino a decine. Torna sui “ferri” e di’ perché andrete a spendere 18.814,03 euro in più per l’identico lavoro. Penso che questo atto di strafottenza non passi inosservato alle autorità di controllo territoriali e nazionali. Per quanto mi riguarda – tuona Pezzo – tutelerò la mia persona, la mia professionalità, la mia famiglia sui tavoli istituzionalmente preposti. Invece di scervellarvi per come abbattere il nemico, pensate a come si potrebbero alleviare i disagi della nostra gente; abbandonate la pazza idea del mega progetto di spazzatura e la disordinata accoglienza migranti. Il volto del nostro paese non cambia certo con questo tipo di scelte, capisco, nel contempo, che è facile ottenere finanziamenti quando tutti gli altri comuni non li vogliono».

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