venerdì,Ottobre 11 2024

Pd in balìa delle onde, tessere ritirate e nuove grane da Capistrano

Non accenna a smorzarsi la polemica sui tesseramenti anticipati mentre da altri centri della provincia arrivano segnalazioni di nuove presunte anomalie.

Pd in balìa delle onde, tessere ritirate e nuove grane da Capistrano

Il Partito democratico sempre più in balìa delle onde nella marcia di avvicinamento al prossimo congresso che sancirà il rinnovo degli organismi dirigenti provinciali. Dopo le denunce sul mancato rispetto degli impegni assunti in sede di Commissione provinciale di garanzia (e la consegna anticipata delle tessere ai circoli ritenuti “fedeli alla linea” del deputato Bruno Censore), pare che la vicenda non debba esaurirsi con l’intervento “chiarificatore” di Donato Riserbato e Giovanni Puccio, membri di primo piano della stessa commissione.

Guerra delle tessere nel Pd, Puccio e Riserbato fanno i pompieri

Una vera e propria retromarcia sarebbe stata infatti operata nelle ultime ore per rimediare al “pasticciaccio” delle tessere, facendo prontamente rientrare alla base i pacchetti distribuiti dai collaboratori del consigliere regionale Mirabello e dello stesso Censore ai circoli “amici”, almeno stando alla denuncia resa pubblica da Giuseppe Disì, altro componente della commissione in quota Denisi. Obiettivo quello di azzerare tutto e ripartire sulla base delle regole già approvate dal comitato ristretto. Un’operazione di ritorno che, dal punto di vista della corrente maggioritaria, mira soprattutto a scongiurare il tentativo di ribaltare il tavolo che sarebbe operato dalla corrente denisiana, la quale, dal canto suo, si appella ostinatamente «al ripristino delle regole».

«Tessere solo agli “amici” e iscrizioni gonfiate», congresso Pd a rischio

Sullo sfondo rimane tuttavia aperta, arricchendosi ogni giorno di nuovi “casi”, l’altra grande anomalia della vicenda, ovvero la gestione delle cellule di base del partito. Se Sant’Onofrio e altri circoli hanno segnalato l’inattesa “lievitazione” degli elenchi degli iscritti riferiti al 2014, c’è ora addirittura chi parla di tentativi di dar vita a nuove sezioni caduti puntualmente nel vuoto. È il caso di Capistrano, da dove arriva l’ultima denuncia di un militante del partito, Ernesto De Piano, il quale avrebbe più volte chiesto di poter aprire un circolo nel suo paese, ricevendo però sempre risposte elusive dalla dirigenza provinciale e dal segretario dimissionario Michele Mirabello.

Risposte che per lo stesso De Piano sarebbero da leggere in chiave esclusivamente “correntizia” ma che di fatto frenerebbero il radicamento fisico del partito in tutta la provincia. Rimane ancora in sospeso l’altra vicenda calda segnalata da Sant’Onofrio, dove le anomalie riscontrate dal segretario Giuseppe Ruffa sugli elenchi degli iscritti dell’anno precedente, avevano indotto lo stesso a chiedere di essere ascoltato in commissione al fine di fornire evidenze e documentazione dell’inghippo, rilevando altresì ulteriori limiti presenti nel regolamento come i “famigerati” appuntamenti telefonici per il rilascio delle tessere. Una richiesta, la sua, al momento rimasta inevasa.

s. m.

 

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