venerdì,Marzo 29 2024

Aumento indennità, Il Forum: «da Palazzo Razza comportamento furbesco»

Per il coordinamento guidato da D’Agostino non basta la rinuncia del sindaco a chiudere la questione. Serve che la delibera venga annullata in quanto non legittima.

Aumento indennità, Il Forum: «da Palazzo Razza comportamento furbesco»

Provvedimenti che hanno fatto parecchio discutere e che continuano a tenere banco. A riportarli d’attualità è il Forum delle associazioni vibonesi. Si tratta dell’aumento delle indennità per sindaco, giunta e consiglio comunale a Vibo Valentia, sul quale, a dire di D’Agostino e soci, l’amministrazione comunale ha tenuto un «comportamento furbesco».

«Non sappiamo – scrivono oggi dal Forum – se i provvedimenti si debbano imputare al sindaco, alla dirigenza o ad entrambi: ci limitiamo a riferire i fatti e lasciamo agli elettori il giudizio politico. Abbiamo prontamente denunciato la non legittimità dell’aumento e per quanto è sembrato di capire le critiche sono andate a buon segno perché, in un primo momento, si è detto e si è scritto che gli amministratori avevano intimato alla dirigenza la revoca del provvedimento». Solo che, «come si è visto, ciò non rispondeva a verità. Per il resto è andata in scena, ancora una volta, l’arroganza politico-amministrativa di palazzo Razza. Non è stata data infatti risposta alcuna ai rilevi che sono stati mossi ed è stata ribadita con ferma presunzione la legittimità dell’aumento del 5 per cento».

«Per contro, avendo il sindaco rinunciato a tale aumento, la dirigenza ha deciso che, per effetto di trascinamento, è venuto meno anche l’aumento in precedenza determinato a favore di assessori e consiglieri comunali. Sul piano politico il cittadino ha percepito che, per atto di generosità del sindaco, i costi della politica non soni aumentati; i principi della correttezza amministrativa sono però non conciliabili con le furbizie politiche perché per eliminare e scongiurare in via definitiva la possibilità di aumento è necessario che l’Amministrazione comunale annulli per illegittimità l’aumento del 5 per cento (per i motivi che abbiamo in precedenza esplicitati: l’insussistenza cioè del requisito degli aumenti dei flussi stagionali nel comune di Vibo Valentia)».

Il forum argomenta quindi che essendo «la rinuncia da parte del sindaco un “fatto personale” essa non si riverbera sulle tasche dei consiglieri». Lo conferma una delibera della Corte dei conti del Piemonte la quale stabilisce che «essendo stata abolita la possibilità degli Enti locali di modificare gli importi delle indennità la rinuncia ad una parte della stessa da parte del primo cittadino è da ritenersi volontaria con la conseguenza che le ulteriori indennità restano fissate nella misura di legge».

Pertanto se «l’indennità del sindaco, resta ferma ad euro 3.721,32 quelle degli assessori e i gettoni di presenza dei consiglieri comunali rimangono invece maggiorati del 5%». Ciononostante la dirigenza «ha comunque liquidato gettoni di presenza e indennità degli assessori negli importi ridotti del 5%» che a questo punto diviene «un atto non legittimo», rispetto al quale «i beneficiari potrebbero far valere il diritto ad una liquidazione di importo maggiore».
Cosa abbia ingenerato questa «furbizia amministrativa» non è dato sapere, D’Agostino se lo chiede ipotizzando varie opzioni ma indicando una sola soluzione: «l’Amministrazione operi con la dovuta trasparenza e onestà intellettuale; accolga le critiche quando appaiono legittime ed eviti il ricorso ad espedienti per non ammettere gli errori è indice di mentalità politica “vecchia maniera” di cui non avvertiamo il bisogno».

E, ancora : «quanti in seno al consiglio (e riteniamo in molti con in testa il Presidente) hanno coscienza della non legittimità dell’aumento del 5% , rinuncino pubblicamente o confermino la rinuncia già in precedenza espressa – magari – in un consiglio comunale ad hoc».

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