Comune Vibo, nel Pd restano in due a ballare l’Hully Gully

Fino a qualche mese fa il Partito democratico di Vibo Valentia fingeva che tutto andasse a gonfie vele o quasi. Perché all’epoca – primi di gennaio – a far notare il calo dei consensi, o meglio la “svolta” verso altri lidi di alcuni “eletti” ed altri iscritti, era la stampa brutta e cattiva. Oggi però “l’operazione struzzo” potrebbe non riuscire allo stesso modo. In poche ore, giusto per restare nell’ambito comunale vibonese, si è materializzata un’altra fuoriuscita ufficiale, quella del consigliere comunale Marco Miceli che ha fondato un nuovo gruppo insieme ad altri due membri dell’opposizione, Giuseppe Policaro e Laura Pugliese. Passa qualche ora e su Facebook compare un post di Franco Arena, che fino al giorno prima firmava comunicati stampa con dicitura “dirigente Pd”, in cui lo stesso annuncia di essersi «finalmente tolto le catene», ed aggiunge di essere alla ricerca «di una squadra» in cui potersi esprimere «liberamente». Franco Arena è il padre di Azzurra, consigliere comunale del Pd. Una delle “superstiti”. Ma tutto lascia presagire, cominciare dalle parole del padre, una pronta partenza verso altri lidi.

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Il gruppo del Partito democratico a Palazzo Luigi Razza, dunque, continua a perdere pezzi. Un anno fa, all’insediamento dell’era Limardo, erano ben sei i consiglieri dem: Stefano Luciano capogruppo, Stefano Soriano, Azzurra Arena, Marco Miceli, Giuseppe Russo e Alfredo Lo Bianco. Dopo l’arresto di quest’ultimo, travolto dall’inchiesta giudiziaria “Rinascita-Scott” (ed oggi in fase di reintegro seguito della revoca della misura cautelare), al Comune era arrivata Laura Pugliese, prima dei non eletti di quella lista, che però non aveva aderito al Pd e si era quindi seduta accanto a Policaro in Vibo Unica. Meno uno. Un altro a fare le valigie anzitempo è stato Giuseppe Russo, transitato in Forza Italia dopo l’intermezzo della campagna elettorale per le regionali in cui ha lavorato a favore di un candidato del centrodestra, Marco Martino. Meno due. Stamattina è stata la volta di Marco Miceli, che non digeriva il modo di gestire il gruppo da parte di Luciano, lamentando scarsa incisività su tematiche fondamentali per la città. Meno tre. Azzurra Arena, da parte sua, non ha mai alzato i toni e la voce, ruolo lasciato di fatto al padre, di cui si è già detto prima. E quindi: quasi meno quattro. Non appare scontata neanche la permanenza di Soriano, affatto interessato a sposare progetti umanisti, invece promossi da Luciano in tandem con Mimmo Consoli, tanto che il giorno prima dell’annuncio ufficiale del “manifesto” avrebbe tagliato anche i contatti “social”. In ogni caso, bene che vada resteranno in due ballare l’Hully Gully…

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Insomma, la disgregazione è inesorabile. Mentre il Pd a Palazzo Razza si assottiglia, si ingrossano gli altri gruppi. A cominciare dal neonato “Vibo democratica”, cui presto potrebbero aderire altri due consiglieri d’opposizione.

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