mercoledì,Aprile 24 2024

“Salva Vibo”, Tucci: «Ha vinto un nuovo modo di fare politica»

Conferenza stampa in Provincia all’indomani dell’approvazione dell’emendamento che consentirà all’Ente di rimettere in ordine i conti. E sul Comune il parlamentare sferza Mangialavori: «Vedremo chi avrà la forza di andare fino in fondo»

“Salva Vibo”, Tucci: «Ha vinto un nuovo modo di fare politica»
La conferenza stampa di Tucci alla Provincia

«Quattro righe» che cambiano le sorti di un Ente e di, riflesso, di un territorio. L’emendamento che consente alle Province in dissesto finanziario (che entro il 31 dicembre 2020 abbiano presentato una nuova ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato) di dilazionare in cinque anni il rientro dal disavanzo, è realtà. A gioirne sono i promotori che, sotto le insegne del Movimento cinque stelle, si sono spesi per questo risultato, ma è evidentemente la stessa Provincia di Vibo Valentia in tutte le sue componenti a salutare l’uscita da un limbo durato sette anni. Ne esce, com’è stato ribadito nel corso di una conferenza convocata ad hoc nel pomeriggio di ieri, soprattutto per meriti propri, perché ha saputo tagliare con un passato fatto di privilegi, spese dissennate e gestione a dir poco allegra delle risorse finanziarie, incanalandosi in un percorso virtuoso che le ha consentito di ridurre il disavanzo dai 15 milioni di euro di fine 2014 ai 9,5 attuali. [Continua]

Clima disteso e sorridente, dunque, tra il deputato cinquestelle Riccardo Tucci, il firmatario dell’emendamento “Salva Provincia” Fabio Auddino e il presidente dell’Ente Salvatore Solano che, affiancato dal suo vice Domenico Anello, ha reso «onore al merito» al parlamentare vibonese. «Non ha mai guardato all’appartenenza di partito – ha detto -, ma anzi ha messo in atto una forte volontà politica per l’approvazione di un emendamento che era già stato bocciato lo scorso anno, quando a presentarlo era stata l’Upi». Primo e ultimo pensiero di Solano ai dipendenti. «È soprattutto a loro che bisogna ridare dignità» ha detto in apertura del suo intervento riconoscendo «l’impegno nelle pagine più buie di questo Ente», quando «la Provincia era da chiudere a doppia mandata». Concludendo poi i lavori con la promessa: «il mio primo atto dopo l’approvazione del bilancio sarà portare a tempo pieno tutti i lavoratori che oggi sono part-time». In mezzo i ringraziamenti al prefetto di Vibo Francesco Zito, «per la preziosa interlocuzione», e al sottosegretario al ministero dell’Interno Achille Variati «per l’interessamento profuso».

Ora, ha spiegato, «avremo finalmente la possibilità di programmare, di ridare dignità al territorio e fiducia ai cittadini. È la spinta in più che mancava a questa che, per potenzialità e ricchezze, è la principale provincia della Calabria. Ma non è arrivata per caso: essa è frutto di un impegno serio e responsabile che questo Ente ha dimostrato nel voler cambiare le cose, ridurre le spese e aumentare le entrate. Cambiare registro rispetto al passato. È l’intervento – ha detto in conclusione – che può proiettarci verso un orizzonte nuovo, fatto di una politica che guarda al fare. Un modo nuovo di fare politica». 

E proprio su un nuovo modello di fare politica gli ha fatto eco Riccardo Tucci. «Questo è l’esempio di una rinnovata volontà politica che guarda esclusivamente agli interessi del territorio e non alle appartenenze di partito. Ha fatto di più quest’Amministrazione provinciale in due anni di mandato che le precedenti in 10. Se non ci fosse stato questo lavoro – ha aggiunto il portavoce cinquestelle – l’emendamento non sarebbe servito a nulla. Ed è, soprattutto, il risultato di una forte sinergia tra diverse forze politiche che fino a qualche anno fa non sarebbero mai state allo stesso tavolo. Questi sono fatti – ha affermato -, è una legge dello Stato. Il resto sono chiacchere».

Inevitabile, a margine della discussione sulla Provincia, il botta e risposta con la stampa sulle sorti del Comune di Vibo e sull’emendamento al Decreto agosto, sempre d’iniziativa del tandem Tucci-Auddino, che punta ad un salvataggio in extremis di Palazzo Luigi Razza dal secondo dissesto. Un’iniziativa alla quale si è aggiunta quella del senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori. «Non basta depositare un emendamento e farsi applaudire – ha detto Tucci sul punto senza mai nominare il parlamentare forzista -. C’è tutta una tela da tessere e se non si ha la forza di portarla a termine meglio stare zitti. Non entro in polemiche di natura politica – ha aggiunto – ma è il caso di mettere i puntini sulle “i”: capisco l’appartenenza politica, ma il risultato che esponiamo oggi è la dimostrazione che queste logiche in passato non hanno pagato, erano sbagliate. Io non ho mai chiesto a Solano quale tessera di partito abbia in tasca. Abbiamo cercato l’interlocuzione, non sempre siamo andati d’accordo ma alla fine ci siamo capiti: è il mio presidente della Provincia, a prescindere dal partito al quale aderisce». Resta la questione dei due emendamenti che vanno nella medesima direzione: «Ben venga, uno dei due mi auguro che vada a buon fine. La cosa positiva è che c’è un’attenzione nei confronti del Vibonese mai registrata in precedenza. Certo – ha chiuso con un malcelato tono di sfida – vedremo quale dei due produrrà risultati».

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