venerdì,Aprile 19 2024

Una via per il comandante De Grazia, la Commissione non decide

Il capitano di fregata aveva prestato servizio a Vibo Marina. Recepita la proposta di Pisani (M5S) ma i membri si dividono su quale via intitolare all’ufficiale che indagava sulle navi dei veleni

Una via per il comandante De Grazia, la Commissione non decide

Nella notte tra il 12 e il 13 dicembre del 1995, qualche giorno prima del compimento del suo trentanovesimo compleanno (era nato a Reggio Calabria il 19.12.1956), Natale De Grazia, capitano di fregata della Marina Militare, impegnato in attività investigative sulle “navi dei veleni” inabissate lungo le coste calabresi, venne trovato morto a bordo dell’auto sulla quale viaggiava insieme ai due carabinieri che lo coadiuvavano nelle indagini, sull’autostrada Caserta-Salerno.

La morte venne attribuita a un improvviso arresto cardiaco e il caso fu archiviato, ma dopo 25 anni quella morte rimane ancora avvolta nel mistero. Tanti i dubbi, moltissimi i sospetti, ma la verità ancora non riesce ad emergere. Le conclusioni dell’esame necroscopico vennero consegnate alla famiglia dieci anni dopo. Le foto scattate al cadavere e custodite nel fascicolo della Commissione parlamentare sembrano quelle di un corpo martoriato, come se avesse subìto violenze, ma il primo referto parlò di arresto circolatorio dovuto a “morte improvvisa dell’adulto”. [Continua]

Le indagini della magistratura e della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle ecomafie rimangono avvolte nelle nebbie dei segreti di Stato. De Grazia stava indagando, per conto della Procura di Reggio Calabria, sui traffici di rifiuti tossici via mare, in seguito definiti come fenomeno delle “navi a perdere”. Secondo alcune fonti, l’ufficiale di Marina, che era dotato di un eccellente intuito investigativo, era sul punto di sequestrare una centrale nucleare italiana, non attiva, dove avveniva un traffico clandestino di materiali nucleari tra Stati. Forse De Grazia fu fermato appena in tempo, prima che arrivasse troppo in alto.  

Ancora tutto da chiarire il ruolo svolto dai servizi segreti italiani in tutta questa torbida storia. Dopo 25 anni non si sa ancora cosa sia realmente accaduto quella notte. Un pentito ricollegò altresì la morte del capitano De Grazia all’assassinio della giornalista Rai Ilaria Alpi, avvenuto in Somalia nel 1994, anche lei morta in circostanze misteriose, forse a causa delle sue indagini sul traffico di materiale nucleare. Per il suo sacrificio, il presidente della Repubblica lo insignì , alla memoria, della Medaglia d’oro al merito della Marina.

Recentemente la senatrice Margherita  Corrado ha chiesto ai ministri della Giustizia, dell’Ambiente e della Salute, di riaprire le indagini condotte dal capitano di fregata De Grazia e di mappare i fondali del mar Tirreno meridionale, probabilmente trasformate in un cimitero dei navi dei veleni.

Per ricordare la memoria del comandante De Grazia, un eroe dei nostri tempi, che tra il 1984 e il 1991, prima di essere trasferito a Reggio, prestò servizio anche presso la Capitaneria di Porto di Vibo Marina, su proposta del consigliere comunale Silvio Pisani (M5S) , la 2a Commissione, competente in materia di toponomastica, ha preso in esame l’opportunità di intitolare una via cittadina all’ufficiale medaglia d’oro. In considerazione dell’intenso legame con il mare, per la cui salvaguardia ha sacrificato la vita e, come motivo in più, anche per il servizio prestato nella locale Capitaneria, il consigliere proponente aveva chiesto che la scelta cadesse su una via di Vibo Marina, proponendo la ridenominazione, in base all’art. 16 del Regolamento, di un lungomare quale via Vespucci o via Emilia. Ma dopo ben quattro sedute, i membri della Commissione, pur trovandosi d’accordo sulla proposta, non hanno ancora deciso quale via intitolare all’ufficiale. Discordi i pareri anche sulla  scelta di piazza Capannina, di recente interessata a lavori di consolidamento e rifacimento che dovrebbero restituirle un aspetto diverso da quello attuale. Anche l’ultima seduta della Commissione toponomastica si è quindi conclusa con un nulla di fatto, risultato che è stato stigmatizzato da Silvio Pisani, il quale ha espresso il suo rammarico per la scelta di decidere di non decidere.

«Tra qualche mese – ha dichiarato Pisani – ricorre il 25° anniversario della morte del comandante De Grazia. È mio preciso proposito far coincidere quella data con l’inaugurazione di una via o di una piazza e, possibilmente, con la posa di una lapide o di una stele in ricordo del sacrificio di questo eroe calabrese. Se le incertezze in seno alla Commissione dovessero perdurare, investirò della questione la Giunta, affinché adotti una propria determina a riguardo. Sarebbe inoltre mia intenzione rivolgermi, per mezzo dei social,  direttamente ai cittadini di Vibo Marina chiedendo loro di esprimere il loro parere sulla scelta della via o della piazza da intitolare a Natale De Grazia».

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