Scempio al cimitero di Tropea, Piserà: «Il sindaco non si sottragga alle sue responsabilità»
L’esponente della Lega tuona contro Macrì: «Non siamo stati noi a fare di Trecate il Deus ex machina del territorio e a conferirgli una benemerenza ancora non revocata. Evidentemente si fidava moltissimo»
«Non siamo stati certo noi, a nominare il signor Trecate responsabile degli operari e dei servizi esterni; non siamo stati certo noi, a nominare il signor Trecate custode del cimitero. Non siamo stati certo noi, a volere conferire la benemerenza al signor Trecate, ad oggi con grande amarezza non registriamo nessun atto di revoca. Il sindaco con le sue scelte ha creato un “Deus ex machina” nella gestione del territorio, evidentemente si fidava moltissimo».
È sdegnato il commento del consigliere comunale di minoranza di Tropea in quota Lega, Antonio Piserà, in risposta alle affermazioni del sindaco Giovanni Macrì che, travolto dalle conseguenze politiche dello scandalo delle tomba profanate e delle salme distrutte al cimitero cittadino, in una dichiarazione ha tirato in ballo anche il ruolo della minoranza sull’omesso controllo di quanto avveniva al camposanto.
«Il sindaco Macrì – tuona Piserà – non ci provi nemmeno a voler far passare il messaggio di nostre responsabilità, non ci provi nemmeno ad equiparare i ruoli. Non provi a scrollarsi di dosso la responsabilità che ha nella qualità di sindaco. Personalmente credo che il sindaco, nel conferire queste responsabilità al signor Trecate – prosegue l’esponente politico -, non si sia comportato con diligenza e rigore, in quanto il dipendente comunale in oggetto pare abbia una richiesta di rinvio a giudizio per truffa e assenteismo nei confronti del Comune».
Il sindaco Macri, per Piserà, «al posto di dirsi “ferito” per le esternazioni del procuratore Falvo, dovrebbe chiedere al procuratore di passare al setaccio tutte le attività svolte in questi anni per il Comune dal signor Trecate, al fine di tutelare l’interesse di Tropea. La carenza dei loculi è un’emergenza conosciuta dal sindaco sin dal sul insediamento, nel 2018. In questi anni nonostante i numerosi decessi, possibile che non si sia chiesto dove venissero tumulati i corpi. Questo sacrilegio di profanazione che è stato consumato ai danni della comunità, segnando nell’animo più profondo ogni cittadino, non si permetta di buttarlo in “caciara politica” per mascherare le sue responsabilità».