giovedì,Aprile 18 2024

Morte del feto nel reparto di Ginecologia, l’Asp di Vibo dispone un’indagine

Nella ricostruzione degli eventi operata dall’Azienda sanitaria non si tiene in considerazione il fatto che la coppia si era comunque ieri recata in ospedale per sollecitare ricovero e cesareo

Morte del feto nel reparto di Ginecologia, l’Asp di Vibo dispone un’indagine
La sede dell'Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia

“La sig.ra G.M.A. di anni 32 il 26 settembre, essendo alla 37° settimana di gravidanza, si è presentata all’U.O. di Ostetricia e Ginecologia del presidio ospedaliero di Vibo Valentia per i previsti accertamenti sanitari. In tale circostanza la paziente, oltre alla visita preventiva, è stata sottoposta agli esami di laboratorio e strumentali (prelievo del sangue, ecografia, flussimetria, elettrocardiogramma etc.). Non emergendo problemi a carico del feto e della stessa paziente, quest’ultima è stata rinviata al proprio domicilio, non prima di concordare con i sanitari un ricovero programmato per il 10 ottobre (39° settimana di gravidanza), al fine di procedere con il parto cesareo”. E’ quanto afferma in una nota la direzione generale dell’Asp di Vibo Valentia che non si sofferma però – stando alla denuncia presentata dal marito della donna in Questura a Vibo – sulla circostanza che nella giornata di ieri, 9 ottobre, marito e moglie alle ore 10,30 si erano recati nel reparto di Ginecologia per chiedere informazioni e sollecitare il ricovero e, stando alla denuncia, procedere al parto mediante il taglio cesareo. “Alle 10,21 di oggi – scrive la direzione generale dell’Asp – la sig.ra è stata sottoposta ad ulteriori controlli dai quali purtroppo è emersa la presenza di un feto premorto. Appresa la notizia, il marito della sig.ra G.M.A. ha avuto una reazione incontrollata, tale da indurre l’ostetrica di turno a chiamare la polizia. Il direttore generale f.f. dr.ssa Elisabetta Tripodi, nell’esprimere particolare vicinanza alla sig.ra G.M.A. e ai familiari per quanto accaduto, ha immediatamente disposto, nel rispetto della tutela della professionalità degli operatori Asp, una inchiesta interna volta ad accertare i fatti avvenuti, riservandosi di adottare i dovuti provvedimenti nel caso in cui dovessero scaturire specifiche responsabilità”.

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