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“I sarti di Montevideo”: così i fratelli Pugliese di Tropea conquistarono l’Uruguay

La storia degli intraprendenti Giovanni e Andrea, partiti dal Vibonese alla volta del Sudamerica sul finire dell’Ottocento e divenuti imprenditori di successo, tra i più richiesti dalla buona società dell’epoca

“I sarti di Montevideo”: così i fratelli Pugliese di Tropea conquistarono l’Uruguay

Da Tropea a Montevideo, capitale dell’Uruguay. Una storia di emigrazione come tante ma coronata da un successo imprenditoriale e umano, determinato dalla caparbietà e dalla dedizione al lavoro dei suoi protagonisti. È la storia dei fratelli Giovanni e Andrea Pugliese partiti dalla cittadina tirrenica del Vibonese sul finire dell’Ottocento e approdati in Sudamerica alla ricerca di un futuro migliore. A rispolverare la loro storia è Geremia Mancini, presidente onorario dell’associazione culturale “Ambasciatori della fame”, con sede a Pescara.

Giovanni “Juan” Pugliese, ricorda Mancini, era nato nel 1871 mente Andrea “Andrés” nacque nel 1873. Giovanni giunse in Uruguay nel 1883. Già nel suo paese, pur giovanissimo, aveva imparato il mestiere di sarto dal nonno. Giunto in Sudamerica trovò, quasi subito, occupazione come “sarto tagliatore”. Nel 1887 giunse da Tropea l’altro fratello Andrea anche lui sarto. Nel 1891 i fratelli Pugliese fondarono una propria sartoria. Nel giro di poco tempo, grazie alla professionalità e al loro impegno, la sartoria divenne un punto di riferimento per l’alta società di Montevideo e non solo. Vestire su misura dalla ditta “Fratelli Pugliese” divenne un modo per ostentare signorilità.

I fratelli aprirono sartorie in alcune altre città. Poi ne aprirono un’altra, a Montevideo, “Vestire italiano”, che servì per offrire, visti i prezzi assai più abbordabili, anche ai connazionali più indigenti la possibilità di un loro vestito. Al tempo stesso, entrambi, andarono ad occupare posti importanti nella società uruguayana. Ebbero, tra le altre cose, ruoli di vertice nel “Circolo Napolitano”, nel “Club Italia” e furono sottoscrittori del “Prestito Italiano”.

Sostennero economicamente la Croce Rossa e altre fondazioni benefiche. Nel 1913 i fratelli Pugliese decisero, di comune accordo, di dividersi. Ognuno dei due aprì sartorie con il proprio nome: “Sastrería: Juan Pugliese” e “Sastrería: Andrés Pugliese”. Gli affari continuarono ad andare benissimo. Giovanni Pugliese sposò l’italo-uruguayana Maddalena Durante dalla quale ebbe diversi figli. Andrea sposò Anna Calda, di nazionalità argentina, dalla quale ebbe, anche lui, diversi figli.

Giovanni venne ricordato come: “ottimo commerciante e grande lavoratore. Ha fatto dell’onore e dei buoni sentimenti una ragione di vita”. Ad Andrea dissero: “Uomo laborioso, onorato e costante nei suoi propositi, seppe conquistare da per sé stesso un posto di distinzione nel commercio, posto davvero ben meritato per chi ha dedicato la propria vita al lavoro”. Davvero non poco per quei due fratelli, Giovanni ed Andrea, partiti da Tropea con una “valigia piena di sogni”.

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