venerdì,Marzo 29 2024

Una nuova legge per la promozione della lingua italiana all’estero

È la proposta della deputata Fucsia Fitzgerald Nissoli, eletta nella circoscrizione Nord e Centro America. Una riforma a tutela dell’identità culturale delle comunità italiane.

Una nuova legge per la promozione della lingua italiana all’estero

E’ una delle lingue più studiate al mondo, ma spesso è trascurata proprio dai suoi stessi figli che, all’estero, preferiscono frequentare corsi specifici di altri idiomi, soprattutto tra le nuove generazioni. L’italiano tra gli italiani emigrati non se la passa bene. A questo si aggiunga il taglio dei fondi verso la cultura italiana e un generale impoverimento dell’originalità delle comunità all’estero.

Per questo la deputata italiana Fucsia Fitzgerald Nissoli, eletta nella circoscrizione Nord e Centro America, nei giorni scorsi, ha proposto la riforma della legge in merito alla promozione linguistica italiana all’estero.

Si tratta della legge 3 marzo 1971, n. 153, ormai datata e non in grado di venire incontro ai cambiamenti socioculturali sopraggiunti nel quadro geopolitico mondiale. «La mia proposta di riforma – ha commentato la Nissoli – va nella direzione di un intervento organico, che preveda un efficace coordinamento tra i ministri interessati, al fine di garantire una capillare diffusione della lingua e della cultura italiane, sia mediante i corsi di lingua e di cultura sia mediante le scuole italiane all’estero».

Aggiungendo: «sono convinta che sia necessaria una nuova governance in grado di assicurare al sistema di promozione scolastica e linguistica efficacia ed efficienza attuando adeguati interventi di qualità in un quadro integrato pubblico-privato, che garantisca la riconoscibilità e spendibilità dei titoli conseguiti, adeguati alle situazioni geografiche di riferimento. Fino ad oggi abbiamo assistito a un’eccessiva frammentazione degli interventi culturali all’estero ed è per tale ragione che in questa proposta di legge ho individuato in un Dipartimento ad hoc, da istituire presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, lo strumento unitario in grado di costruire quelle sinergie necessarie per ottimizzare le risorse e portare a termine efficacemente gli interventi».

L’assenza di nuovi fondi, la chiusura dell’emigrazione verso questi stati comporterebbe l’estinzione dell’italianità in tutte le nazioni interessate alla forte emigrazione.

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