martedì,Aprile 23 2024

Turisti senza green pass, Piedigrotta e Castello off-limits: «Un altro colpo all’economia locale» -Video

La mancanza del certificato anti-Covid obbligatorio costringe molti a fare dietrofront. La testimonianza del gestore dei siti museali di Pizzo: «Siamo costretti a vietargli l’accesso anche se in questi luoghi con ingressi contingentati i rischi sono molto bassi»

Turisti senza green pass, Piedigrotta e Castello off-limits: «Un altro colpo all’economia locale» -Video

Il pass anti-Covid, obbligatorio dal 6 agosto per potere accedere ai luoghi al chiuso come ristoranti palestre e musei, ha inferto un altro duro colpo alla già fragile economia del territorio.«La chiesetta di Piedigrotta a Pizzo, uno dei siti culturali più visitati della Calabria è off-limits per quanti, e sono ancora in molti, non hanno il passaporto verde. E così, ieri, 50 turisti sono stati costretti a fare dietro front. La maggior parte non ha ancora scaricato il QR code», spiega Francesco Pascale, presidente della cooperativa Kairos che gestisce il sito museale.

Sprovvisto del green pass anche un turista tedesco che non ha fatto in tempo a dotarsene, poiché l’entrata in vigore delle nuove norme è coincisa con l’inizio della sua villeggiatura. «Mi dispiace non potere visitare questo luogo – dice – ma quando sono partito per la vacanza non c’era ancora l’obbligatorietà». Va via, come fa un’altra visitatrice che resta alla porta mentre la figlia e il marito – provvisti di certificato – sono potuti entrare.

«Applichiamo la norma», continua il presidente della cooperativa Kairos che gestisce sia la chiesetta di Piedigrotta che il Castello Murat. «È sgradevole dovere mandare via le persone, anche perché non condivido la scelta del Governo. Questi luoghi dove si accede in modo contingentato, non rappresentano centri di aggregazione e di possibile diffusione del virus». Critico pure sulle modalità con cui è stata avviata la campagna di controlli affidati agli esercenti privati. «Abbiamo appreso dell’esistenza dell’app di verifica denominata “C19” solo dai giornali – spiega Pascale -. Nessuna comunicazione ufficiale da parte del Ministero».

Eppure per evitare di lasciare alla porta chi è sprovvisto del certificato verde e garantire l’accesso ai musei in sicurezza, basterebbe fornire i gestori di test rapidi, così come avviene a Pompei: «In questo modo – conclude – anche chi non ha la doppia vaccinazione può accedere ai luoghi al chiuso dopo avere accertato di non essere positivo al virus».

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