mercoledì,Aprile 24 2024

Nei Pronto soccorso vibonesi carenza di personale e servizi a rischio: i medici chiamati ancora a fare extra

L'Asp di Vibo Valentia ha prorogato ancora una volta le prestazioni aggiuntive per il Dipartimento di Emergenza Urgenza, necessarie per poter garantire i Livelli essenziali di assistenza

Nei Pronto soccorso vibonesi carenza di personale e servizi a rischio: i medici chiamati ancora a fare extra
L'ingresso del Pronto soccorso dell'ospedale di Vibo

La storia si ripete. Manca personale, i servizi sanitari sono a rischio e si chiede ai medici di fare degli extra. È quanto accade nei Pronto soccorso degli ospedali di Vibo Valentia, di Tropea e di Serra San Bruno. Un problema di certo non nuovo, quello della carenza di organico, di fronte al quale l’Asp di Vibo Valentia ha deciso di prorogare fino al 30 giugno le prestazioni aggiuntive per i dirigenti medici del Dipartimento di Emergenza Urgenza (che comprende anche il servizio di 118 e la Rianimazione). [Continua in basso]

Una proroga dopo l’altra

La delibera firmata oggi dal commissario Giuseppe Giuliano è arrivata dopo la richiesta formulata dal direttore ad interim dello stesso Dipartimento, Antonio Talesa. Un copione già visto, dicevamo, dato che non è la prima volta. Per l’Emergenza Urgenza, le prestazioni aggiuntive furono autorizzate originariamente a marzo 2020, quando esplose l’emergenza Covid. Da lì una proroga ha seguito l’altra, fino all’ultima concessa a inizio anno e sino alla fine dello stato di emergenza Covid – il 31 marzo scorso. Ma l’emergenza Covid sembra essere finita solo sulla carta, i contagi nel Vibonese sono ancora tanti (secondo l’ultimo bollettino regionale, 18.302 casi attivi di cui 16 ricoverati) e, se a ciò si aggiunge l’attività ordinaria, ne consegue che i Pronto soccorso della provincia e il 118 si trovano quotidianamente a gestire carichi di lavoro enormi e con personale – soprattutto quello medico – ridotto all’osso.

Grave carenza di personale

Carenze di organico tanto gravi da – scrive Talesa – «determinare l’impossibilità di assicurare la regolare turnistica e l’erogazione dei servizi al fine di garantire i Livelli Essenziali di Assistenza». Da qui la necessità di prorogare ancora le prestazioni aggiuntive, la cui erogazione sarà «indispensabile per garantire le attività assistenziali e i servizi nei tre presidi vibonesi». Una situazione grave, insomma, sotto gli occhi di tutti da tempo e acuita ancor di più da oltre due anni di pandemia. E che, per essere risolta, forse avrebbe bisogno di interventi più strutturali.

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