martedì,Aprile 23 2024

Carenza idrica, Gelanzé (Lega): «Problematica che si manifesta da anni»

Intervento dell’esponente vibonese del partito di Salvini sull’emergenza che in questi giorni sta affliggendo i territori di Vibo Marina e Bivona

Carenza idrica, Gelanzé (Lega): «Problematica che si manifesta da anni»
Cesella Gelanzè (Lega)

«Ancora una problematica che non smette di angustiare tutta una popolazione e si manifesta in tutta la sua drammaticità ormai da anni, neanche si trattasse di un evento sovrannaturale impossibile da imbrigliare. Anni, durante i quali addirittura un bene primario come l’acqua lascia all’asciutto interi quartieri o frazioni. E non parliamo della qualità del liquido prezioso che molto spesso viene erogato. Dopo averlo già fatto, ritorno ancora sull’argomento  confidando sulla ricca varietà dell’offerta umana, tra cui spunterà prima o poi chi dimostrerà di saper amministrare e riuscirà a risolvere il problema idrico in città, mettendoci un minimo di impegno ad usare le capacità che i nostri avi hanno dimostrato di possedere e saper usare, quando pensavano che impiantare una città dovesse comprendere innanzitutto la pavimentazione delle strade e tanta acqua che servisse ogni abitazione tramite condotte sotterranee». Lo afferma in una nota stampa Cesella Gelanzé, esponente vibonese della Lega Salvini Premier, che interviene sulla crisi idrica che da giorni affligge soprattutto i territori di Vibo Marina e Bivona. [Continua in basso]

«Sperperare soldi – prosegue l’esponente politico – a imbellettare piazze che non è il belletto quello di cui hanno bisogno, non costituiva la loro primaria necessità, ma nemmeno la nostra. Erano secoli fa, ma quanta invidia. Dunque, un paio di cosette: Sorical fornisce la quantità di acqua per cui chiede il corrispettivo dovuto, come chiunque fa dietro vendita della propria merce. Quindi quello che il Comune, o meglio i cittadini coi loro tributi regolarmente versati pagano a Sorical è il pagamento della fornitura. Inoltre, la responsabilità di Sorical termina là dove avviene il prelievo da parte del Comune, all’uscita dei serbatoi, per cui, da quel momento in poi, non è la gestione Sorical responsabile della fornitura dell’acqua.

Ma cosa avviene dunque – si chiede la Gelanzé – nella rete idrica tanto da rendere l’acqua un miraggio per tanti cittadini? Intanto – spiega sempre l’interessata – è provato dalla differenza tra la quantità di acqua fornita e la dotazione idrica per abitante, che il 61% dell’acqua erogata viene dispersa attraverso le perdite della rete idrica ridotta a un colabrodo. Se si aggiunge che quando l’alimentazione avviene in modo discontinuo su richiesta del Comune per limitare le perdite, la rete va in depressione favorendo infiltrazioni e quindi inquinamento, si comprende perché arrivi sporca, quando arriva. Dunque, Sorical fornisce l’acqua che in periodi come questo, l’estate, viene richiesta però in quantità maggiori. Piscine, orti e giardini diventano coprotagonisti insieme ai cittadini di un consumo generale di gran lunga più grande, fino a superare il 50% di quello che viene utilizzato in altri periodi dell’anno. Ma nessuno parla della tardiva e ormai necessaria realizzazione di doppi canali che evitino l’uso di acqua potabile per usi diversi. Il neo commissario della Sorical, Cataldo Calabretta, con la capacità di entrare nel vivo delle problematiche e la trasparenza che contraddistinguono la Lega, ha illustrato bene lo stato della situazione, quello dei 5.000 km di condotte e ha parlato del piano che migliorerà il Vibonese, ma anche delle responsabilità che i sindaci devono assumere. È il filo della logica quello che ha permesso la realizzazione e l’uso delle opere che hanno reso città i primi agglomerati urbani. Se si continuasse a usarlo senza cedere il passo al desiderio di distinguersi per egocentrica ambizione, non staremmo a parlare per anni di situazioni critiche la cui soluzione è là davanti, ma – chiude la Gelanzé – non la si vuol vedere perché c’è sempre qualcosa che brilla di più anche se non agli occhi dei poveri tribolati, i cittadini appunto».

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