martedì,Aprile 23 2024

Don Mottola Beato, Dalila Nesci: «Illuminerà il nostro cammino»

Il sottosegretario per il Sud e la Coesione Territoriale ha partecipato questa mattina alla cerimonia di beatificazione a Tropea

Don Mottola Beato, Dalila Nesci: «Illuminerà il nostro cammino»
Don Francesco Mottola
Il sottosegretario Dalila Nesci

«È un giorno di grande gioia per la città di Tropea, per la nostra Calabria e per tutta la comunità cristiana: la beatificazione di Padre Francesco Mottola manifesta la Grazia di Dio verso coloro che soffrono e ci insegna l’amore per gli ultimi come il più grande atto di umanità. La sua vita è stata perennemente votata alla preghiera e alla carità, alla fede e alla misericordia. Il Venerabile don Mottola, perla del clero calabrese, sarà l’amorevole guida che illuminerà il nostro cammino”. Lo ha detto il sottosegretario per il Sud e la coesione territoriale Dalila Nesci, che ha partecipato questa mattina alla cerimonia di beatificazione di don Mottola a Tropea. [Continua in basso]

«Come concittadini del Beato Padre Mottola – ha aggiunto – viviamo questo momento con profonda commozione e gratitudine. Don Mottola è stato vicino a tutti, sacerdote dei poveri e fratello degli ammalati. Ha conosciuta la sofferenza e l’ha elevata in amore verso gli altri, coniugando ogni giorno la fede spirituale e la concreta carità. Con la Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore di Gesù ha voluto coinvolgere sacerdoti e laici nell’assistenza ai più bisognosi, dagli orfani agli anziani, basando su di essa l’autentico progredire della comunità. Anche l’esperienza della Casa della Carità, che don Mottola ha fondato, è il perfetto esempio di questa visione centrale della compassione e della solidarietà nella vita di ognuno. Don Mottola ha saputo incarnare e innovare la Chiesa, facendosi interpretare dell’impegno spirituale e sociale nei confronti degli emarginati. La sua più grande eredità è l’amore per Dio e per ciascuno dei suoi figli, è la testimonianza di redenzione per tutti, in particolar modo – ha concluso Nesci – per la Calabria e per la sua gente».

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