venerdì,Marzo 29 2024

Istituita la Giornata del Monterossino, il sindaco Lampasi: «Riporteremo qui i nostri emigrati»

Alla base della manifestazione, il desiderio di far recuperare ai tanti monterossini che vivono lontano la consapevolezza dell’importanza delle proprie radici

Istituita la Giornata del Monterossino, il sindaco Lampasi: «Riporteremo qui i nostri emigrati»

L’amministrazione comunale di Monterosso Calabro ha istituito la “Giornata del Monterossino” che ricorrerà ogni anno, a partire dal 2022, ogni primo sabato di luglio durante le celebrazioni della Festa della Madonna del Soccorso.

Borghi spopolati

«Un’operazione di rientro senza precedenti, la più grande dal dopoguerra», ha affermato il sindaco Antonio Giacomo Lampasi – «che guarda al nuovo concetto di turismo delle radici e vedrà il ritorno a Monterosso di molti emigranti, lontani dal paese natale da molti tempo»: questo il progetto ambizioso dell’amministrazione comunale del piccolo borgo delle preserre calabresi, spopolatosi in maniera irreversibile nel secondo dopoguerra ma ad oggi ancora presente, con le sue tradizioni e la sua storia, nelle abitudini e nella vita dei suoi emigrati. 

Il ritorno alle radici

L’emergenza sanitaria ancora in corso ha cambiato di molto il punto di vista delle persone e ne ha modificato senza dubbio l’ordine delle priorità: la routine, spesso frenetica e asettica, la continua corsa ad “accumulare”, stanno lentamente lasciando il passo alla riscoperta dei ritmi lenti, degli affetti sinceri, delle radici antiche e profonde. Ancor più accomunati da questi nuovi sentimenti si sono dimostrati coloro i quali, in passato, sono stati costretti ad emigrare per lavoro, ed ora avvertono fortissima la volontà di riscoprire sé stessi attraverso un viaggio nel passato, tornando nel proprio paese di nascita per riscoprirne la storia e le suggestioni.

La Giornata del Monterossino

Quanto accaduto ha imposto una riflessione e spinto il sindaco e l’amministrazione di Monterosso calabro ad istituire la “Giornata del Monterossino”, un’occasione di aggregazione, convivialità e informazione che si svolgerà per la prima volta sabato 2 luglio 2022 presso il rione Lonace, e ogni primo sabato di luglio negli anni a venire, in concomitanza con la Festa di Maria SS. del Soccorso, protettrice di Monterosso. Alla base della manifestazione la voglia di far recuperare ai tanti monterossini che vivono lontano la consapevolezza dell’importanza delle proprie radici, ma anche di far riscoprire ai monterossini che oggi vivono il piccolo borgo l’autenticità delle antiche tradizioni, spesso dimenticate ma gelosamente custodite ancora dai “paesani di prima generazione”, vivono fuori dalla Calabria – e in alcuni casi anche dall’Italia – e che hanno formato delle piccole comunità.

Tappa in Liguria e Argentina

Il sindaco e alcuni rappresentanti dell’amministrazione compiranno un viaggio alla volta delle regioni del Nord Italia con la maggior presenza di compaesani, che saranno invitati personalmente dalla massima autorità a rientrare a Monterosso il 2 luglio prossimo. Prima tappa la Liguria, e più precisamente Leca di Albenga, dove risiede la più grande comunità monterossina in Italia: qui fervono già i preparativi per accogliere la delegazione calabrese, che assisterà ad un’importante celebrazione, officiata da Don Tiziano (parroco di Albenga), in onore di Maria SS. Del Soccorso, nel corso della quale si svolgerà la presentazione dei tradizionali “voti” per grazia ricevuta.

L’incontro si concluderà poi con una grande festa, e con l’invito al Primo cittadino di Albenga e a tutta la comunità a recarsi a Monterosso il 2 luglio prossimo. Dopo la Liguria sarà la volta di Inzago e Pinerolo, che faranno da apripista all’ultima tappa del “tour delle radici”, che si concluderà a novembre 2022 in Argentina, a San Isidro, dove insiste la più cospicua comunità di monterossini all’ estero.

Grande entusiasmo ha manifestato il Primo cittadino di Monterosso, che ha affermato: «Attraverso questa idea vogliamo riportare i monterossini al loro paese d’origine per far recuperare al piccolo borgo la sua autenticità. Ricostruiremo la storia dei nostri paesani emigrati per poi puntare, come borgo, al nuovo turismo, quello esperienziale, attivo e partecipato, tanto amato dai viaggiatori stranieri spesso stanchi del turismo di massa».

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